Il Jinnah International Airport di Karachi, nel Pakistan meridionale, è stato assaltato ieri sera da un gruppo di talebani. L’esercito pachistano ha dichiarato all’alba di aver ripreso il controllo dell’aeroporto, ma gli scontri sono ripresi poco dopo. Secondo le autorità locali ci sarebbero almeno 28 morti.
L’esercito pachistano ha spiegato che una decina di terroristi divisi in due gruppi sono entrati in un vecchio terminal dell’aeroporto, dove sono ospitati magazzini e uffici. Hanno utilizzato documenti d’identità falsi per accedere allo scalo e una volta dentro hanno aperto il fuoco: si sono fatti largo lanciando bombe a mano e hanno ingaggiato una sparatoria con le forze di sicurezza.
Circa due ore dopo sono state udite anche due forti esplosioni. Tutta l’area è stata circondata, cancellati i voli, evacuato il personale. Massima allerta agli aeroporti di Lahore e Islamabad.
Dopo cinque ore di combattimenti, all’alba le autorità pachistane hanno comunicato di aver ripreso il controllo della situazione: “l’aeroporto è stato liberato” ha dichiarato l’ufficio stampa dell’esercito pachistano. Ma poco dopo si sono uditi nuovi colpi d’arma da fuoco. Secondo la Tv DawnNews la sparatoria avrebbe causato almeno il ferimento di un Ranger di guardia allo scalo. Le forze di sicurezza pachistane hanno fatto scattare un secondo attacco contro i miliziani asserragliati nell’aeroporto.
Un portavoce delle forze paramilitari pachistane ha dichiarato poco dopo che tutti i terroristi sono stati uccisi.
L’attacco è stato rivendicato dai talebani pachistani. Parlando da una località sconosciuta, Abdullah Bahar – uno dei leader dei talebani – ha dichiarato che l’attacco all’aeroporto di Karachi è una risposta all’uccisione di Hakimullah Mehsud, capo talebano ucciso da un drone americano in novembre, nel nord del Waziristan. “Fino a quando respireremo i nostri attacchi proseguiranno” ha dichiarato Abdullah Bahar.