I cinesi in Africa, la mappa della penetrazione
I cinesi in Africa, la mappa della penetrazione
L’Africa non è più quel buco nero per l’economia fatto solo di guerre ed infezioni che per molti decenni è apparso agli occidentali. E non stupisce che i primi ad accorgersene e ad approfittarne siano stati proprio quel popolo che più di tutti ha goduto e gode della globalizzazione, e che più di tutti vede ancora la propria economia crescere e prosperare, quello cinese.
La fame di materie prime, la grandissima adattabilità, l’approccio dirigista del governo che può mandare in capo al mondo migliaia di lavoratori senza molte opposizioni, tutti questi e altri fattori contribuiscono all’enorme aumento del ruolo cinese in Africa, tanto che lo scorso dicembre sono stati promessi 60 miliardi di dollari di prestiti e aiuti al continente nero. Gli investimenti diretti hanno raggiunto invece i 32 miliardi nel 2015. Un ruolo di primo piano ormai a fianco di quello d USA ed Europa.
Ma dove la Cina sta soprattutto investendo? La mappa di Vividmaps ce lo mostra
Cinesi in Africa: Zambia, Nigeria, Ghana in testa
IL Paese in cui il ruolo della Cina si fa sentire di più sembra essere lo Zambia, non a caso Paese minerario e in cui i cinesi cercano ferro e rame, ma portano anche aiuti e assistenza.
Non solo, c’è l’impegno nell’energia, con la costruzione di dighe idroelettriche, cosa che la Cina fa in Zambia, infatti, ma anche in Guinea e Sierra Leone.
In Ghana e Nigeria vi è il petrolio, ed è lì che si indirizzano gli appetiti di Pechino, ma in questi due Paesi anche nella manifattura e nella costruzione di infrastrutture.
Di fatto era dai tempi della colonizzazione non si costruivano veramente altri pezzi di ferrovia in Africa, e sono i cinesi che lo stanno facendo, soprattutto in Africa Orientale.
In Sudan e in Ciad sono impegnati nella costruzione di aeroporti, in Mozambico di porti.
In tempi di globalizzazione la strada per diventare una potenza mondiale passa proprio per l’Africa, il continente ancora economicamente più vergine e la Cina pare proprio averlo capito.