Intercettazioni Berlusconi, il Pd ammette lo sbaglio sul voto segreto
Ieri il Senato ha negato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni telefoniche tra Silvio Berlusconi e le “olgettine”. Il voto, a scrutinio segreto, ha scatenato un vespaio di polemiche con Pd e M5S ad accusarsi vicendevolmente. I grillini hanno gridato al “risorto” Patto del Nazareno. “E’ un inciucio che non finisce mai, ora che il referendum costituzionale si avvicina il Pd salva Silvio in cambio di un benevolo atteggiamento, suo e del suo potente impero mediatico, nei confronti della consultazione” ha affermato Grillo sul suo blog.
“Le vostre manovre sporche salvano Berlusconi con il voto segreto. Come la Lega salvò Craxi nel 1993. Parlano di moralità ma agiscono nell’ombra” gli ha risposto Luciano Pizzetti,
sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Il M5S ha poi imputato al Pd la richiesta del voto segreto sull’uso delle intercettazioni. “Non è così, c’è un comunicato del Pd che dice altro. Il Pd non è responsabile del voto segreto” ha spiegato la senatrice dem Francesca Puglisi in un’intervista al Corriere della Sera.
Intercettazioni Berlusconi: “E’ stato un errore tecnico”
Puglisi ha però ammesso che il suo partito ha commesso un errore tecnico in fase di votazione: “Abbiamo commesso un errore materiale scambiando la richiesta di voto segreto con la richiesta di voto elettronico. nella concitazione dell’Aula abbiamo erroneamente richiesto il voto segreto sull’utilizzo delle intercettazioni riguardanti Silvio Berlusconi. Si è trattato di un mero errore tecnico che in ogni caso non è stato determinante ai fini della concessione di questo tipo di votazione. Noi avremmo voluto il voto elettronico”.