16 giugno di fuoco per i contribuenti italiani. Lunedì prossimo, infatti, scade il termine ultimo per il pagamento di Tasi, Tari e Imu. Tre le imposte, dunque, che compongono la Iuc, l’Imposta unica comunale introdotta nella legge di stabilità 2014, che fa il suo debutto proprio quest’anno, non senza problemi e confusione su pagamenti, calcoli, detrazioni e aliquote. Gli italiani, infatti, saranno chiamati a pagare la prima parte di Imu e Tari e l’acconto della Tasi in un’unica soluzione. D’obbligo il pagamento tramite il modello F24 o bollettino di conto corrente postale. La dichiarazione precompilata, infatti, arriverà solo il prossimo anno, nel 2015, data entro la quale il governo Renzi ha fissato l’avvio della semplificazione della pubblica amministrazione e l’invio-pagamento di tutti i contributi per via telematica.
Intanto, venerdì scorso, il Consiglio dei Ministri ha deliberato il rinvio ufficiale della Tasi per i comuni che non hanno ancora deciso le aliquote da applicare. Per loro, il pagamento della prima rata della tassa sui servizi indivisibili slitta al 16 Ottobre. Via libera, dunque, al decreto-ponte che riprende il testo dell’emendamento contenuto nel decreto Irpef, approvato sempre venerdì scorso a Palazzo Madama e su cui l’esecutivo aveva posto la questione di fiducia. Tutto immutato, invece, per i circa 2000 comuni che hanno già deliberato sulle aliquote da applicare all’imposta da pagare in un’unica soluzione con l’Imu sulle seconde case. Il governo Renzi ha stabilito che tale proroga varrà solo per quest’anno. Dal 2015, infatti, nessun rinvio. Anzi, i comuni dovranno provvedere ad inviare modulo precompilato. Nel decreto approvato in Cdm si dispone anche il 10% del pagamento della Tasi a carico dell’inquilino, se il comune non determina una percentuale specifica (tra il 10 e il 30%), e l’obbligo del pagamento dell’imposta a carico del coniuge assegnatario dell’immobile in caso di coniugi separati.
Carmela Adinolfi