Olimpiadi Rio: caos per l’assenza di Dilma Rousseff e Lula
Ammettiamolo senza troppi giri di parole: la vigilia delle olimpiadi brasiliane è tutt’altro che tranquilla. Attualmente, peggio dell’organizzazione infrastrutturale brasiliana, c’è solo la gestione brasiliana delle crisi politiche. Dopo la pessima figura per la mancata realizzazione del villaggio olimpico un’altra vicenda pesa come un macigno sulla manifestazione sportiva, mettendo in luce una situazione politica estremamente complessa oltre che un paese profondamente spaccato, ovvero la decisione di Dilma Roussef e dell’ex presidente Lula da Silva, di non presenziare alla cerimonia d’apertura dei giochi.
Olimpiadi Rio: caos per l’assenza di Dilma Rousseff e Lula
La non partecipazione sarebbe dovuta alla volontà di non prendere parte, in un ruolo secondario, all’avvio di quei giochi che il suo governo e i governi del suo predecessore, Lula da Silva, avevano voluto. Quest’ultimo, nonostante il ruolo decisivo nell’assegnazione dei giochi e nonostante l’invito del CIO, ha annunciato che non prenderà parte alla manifestazione.
A far infuriare la Roussef sarebbe stata la decisione di assegnarle un posto in seconda fila, dietro al presidente pro-tempore, Michel Temer, e non al suo fianco. Forse solo un capriccio della signora della politica brasiliana, ma una polemica che mostra tutta la fragilità e la tensione della situazione politica di un paese che si accinge ad accogliere la più importante manifestazione sportiva a livello globale.
Ricordiamo che Dilma Roussef è, al momento, in una posizione molto complessa: è attualmente sospesa per 180 giorni dal parlamento e rischia di essere rimossa definitivamente nel caso la procedura d’impeachment giudicasse vere le accuse di occultamento del deficit di bilancio nazionale in vista delle elezioni del 2014.
Giorgio Mirando