Caridi (Gal): Palazzo Madama dice sì all’arresto
Caridi (Gal): Palazzo Madama dice sì all’arresto
Con 154 voti favorevoli, 110 contrari e 12 astenuti il Senato della Repubblica ha detto sì all’arresto di Antonio Caridi, il senatore di Gal accusato di essere ai vertici della presunta Cupola che governa la ‘ndrangheta. L’Aula ha confermato la richiesta di custodia cautelare avanzata lo scorso 3 agosto dalla Giunta per le Immunità. La votazione è avvenuta con scrutinio segreto, come richiesto dagli stessi senatori di Gal, contrariamente alla richiesta del Pd di voto palese.
La votazione finale è stata preceduta da un’accesa discussione. La seduta parlamentare è stata infatti aperta dalla scelta del Presidente Piero Grasso di invertire l’ordine del giorno dei lavori di giovedì che era stata chiesta mercoledì sera dal Movimento 5 Stelle.
La scelta di Grasso ha causato l’imbarazzo dei democratici e ha attirato sul presidente le critiche di tutto il centrodestra. L’Aula infatti ha affrontato prima la relazione con cui la Giunta delle Immunità ha dato il suo via libera all’arresto del senatore Caridi, e solo dopo è ripresa la votazione di articoli ed emendamenti del ddl di riforma dell’editoria.
Grasso ha spiegato di ritenere che “l’esame di un documento il cui esito potrebbe incidere sia sulla libertà personale di un senatore sia sulla stessa composizione della nostra Assemblea” dovesse avere “priorità sugli altri” ed ha disposto l’inversione “ai sensi dell’articolo 56 comma 3 del Regolamento”. Decisione seguita da una pioggia di critiche dal centrodestra, la senatrice di Forza Italia Maria Rizzotti ha commentato: “la decisione di Grasso testimonia lo scollamento del presidente rispetto all’aula del Senato” – mentre il Pd, per mezzo del capogruppo Luigi Zanda ha precisato che la decisione del presidente sia stata presa in totale autonomia.
Caridi (Gal): “un’accusa sconvolgente e ingiusta”
I lavori sono proseguiti con la presa di parola di Antonio Caridi, che si è difeso: “quella contro di me è un’accusa sconvolgente e ingiusta, io sono innocente e non ho mai svenduto il mio ruolo di parlamentare né ho mai stipulato patti con la criminalità organizzata” – e ha aggiunto: “sarei nel cuore dell’organizzazione mafiosa ma il Gip ha escluso l’aggravante del 416 bis. Com’è possibile tutto questo? Chi ha parlato di membri ‘riservati’ della ‘Ndrangheta non ha mai fatto il mio nome e nemmeno uno dei cosiddetti pentiti ha fatto riferimento alla mia persona”. Il senatore ha poi concluso: “mi difenderò con tutte le mie forze nel processo da accuse per sentito dire”.