Save the Children: in crescita la tratta e lo sfruttamento dei minori
Save the Children: in crescita la tratta e lo sfruttamento dei minori
Tra tutti i crimini commessi dall’uomo uno dei più orribili e lesivi della dignità umana è la tratta degli schiavi. Questi atti criminosi inquietano ancora di più se le vittime sono coloro che sono più indifesi e deboli, ovvero bambini e minori. La situazione fotografata da Save the Children attraverso il dossier “Piccoli Schiavi Invisibili”è chiara e non lascia adito ad interpretazioni: in tutto il mondo una vittima su cinque è un bambino o un adolescente.
Save the Children: in crescita la tratta e lo sfruttamento dei minori
Il numero totale dei minori vittime di schiavitù è enorme e lascia di stucco, ovvero un milione e 200.000 tra bambini e adolescenti, una stima da considerare assolutamente al ribasso vista l’entità sommersa del fenomeno. E’ indubbio che quello della tratta sia un problema molto complicato da analizzare, in particolare in Italia dove le vittime sono prevalentemente minori stranieri non accompagnati, senza un adulto di riferimento e spesso in movimento da una città all’altra, con conseguenti difficoltà nel tracciamento reale.
Nel nostro paese i minori sfruttati sono prevalentemente donne, solitamente ragazze nigeriane, rumene e di paesi dell’est, obbligate a prostituirsi. Diffusi sono anche gruppi etnicamente più ristretti, come bengalesi, egiziani e albanesi, inseriti nel mercato del lavoro nero, costretti a spacciare droga o commettere altri atti illegali.
Le dimensioni del traffico risultano ancor più ampie se consideriamo i dati economici: in Italia la tratta degli schiavi è la terza fonte di rendita per le organizzazioni criminali dopo traffico di armi e droga. Un fenomeno che perciò è errato definire limitato e di cui molto spesso si sottovaluta la portata.
Ricordiamo che nella categorizzazione del diritto internazionale la riduzione in schiavitù è definita come una “gross violation” ovvero una delle violazioni dei diritti umani più gravi. E’ evidente che la fuga dalle guerre in medio oriente o dai contesti più poveri favorisce, purtroppo, questo orribile fenomeno, ma è altrettanto chiaro che il sistema non è capace di agire e prendere le contromisure necessarie.
Abbiamo il dovere di porre l’attenzione su un tema così tanto importante, così come abbiamo il dovere morale e umano di non chiudere gli occhi quando una cosa così orribile accade nelle nostre città e tra i nostri quartieri.
Giorgio Mirando