Kalashnikov: un’arma per tutte le stagioni
Kalashnikov: un’arma per tutte le stagioni
“Di tutte le armi dell’immenso arsenale sovietico, nulla era più remunerativo dell’Automat Kalashnikova, modello del ’47, più comunemente conosciuto come l’AK-47 o Kalashnikov. È il mitra più popolare del mondo, un’arma che tutti i combattenti amano. Un amalgama di 4 chili d’acciaio e legno multistrato. Non si rompe, non si inceppa né si surriscalda. Spara se è coperto di fango o pieno di sabbia. È così facile da usare che anche i bambini possono farlo, e spesso lo fanno. I sovietici hanno messo l’arma su una moneta, il Mozambico l’ha messa addirittura sulla bandiera. Alla fine della Guerra fredda il Kalashnikov divenne il prodotto russo più esportato, prima della vodka, del caviale, e dei narratori suicidi. Una cosa è certa: nessuno si metteva in fila per comprare… le loro automobili”
Yuri Orlov, trafficante di armi impersonato da Nicolas Cage, in Lord of War
L’Avtomat Kalashnikova 27, è semplicemente l’arma leggera più diffusa al mondo, come si può vedere dalle grafiche realizzate dal New York Times che si basano sui dati raccolti da Armament Research Services, Conflict Armament Research, Igarapé Institute, Peace Research Institute Oslo, Small Arms Survey.
Kalashnikov: un’arma per tutte le stagioni
Durante la Guerra Fredda, la sua produzione a basso costo ha permesso all’URSS di rifornire facilmente i propri alleati, nella maggior parte dei casi, colpiti – almeno ufficialmente – dall’embargo dei paesi NATO. Per i sovietici, il fucile d’assalto di Mikhail T. Kalashnikov è stato decisamente più “utile” di qualsiasi ordigno atomico.
Terribile “dispensatore di morte”, tanto per parafrasare un altro celebre film, l’AK 47 non è stato solo l’arma principale delle truppe di fanteria di tre quarti del globo – nella mappa sotto, ovviamente, non si poteva riportare la sua adozione da parte degli eserciti di Jugoslavia, Cecoslovacchia e Ddr – ma anche di temibili guerriglieri e spietati terroristi, dall’attacco al villaggio olimpico di Monaco nel 1972 alla strage del Bataclan.