Ferie parlamentari: aule ferme fino a metà settembre
Ferie parlamentari: aule ferme fino a metà settembre
I lavori parlamentari possono aspettare, le vacanze no. Così, nonostante i provvedimenti in coda da discutere e da approvare siano tanti, i lavori parlamentari riprenderanno solo alla metà di settembre. A nulla sono servite le proteste del Movimento Cinque Stelle, con i pentastellati che hanno invitato i colleghi parlamentari a rientrare almeno per il 5 settembre, data in cui a Montecitorio riprenderanno i lavori in alcune commissioni.
Ferie parlamentari: aule ferme fino a metà settembre
Nulla di tutto questo. I lavori dovrebbero riprendere il 12 settembre per la Camera, con l’esame di un provvedimento per il contrasto del cyberbullismo e di alcuni documenti di bilancio e ratifica di accordi internazionali, oltre alla relazione della commissione parlamentare sui rifiuti per quanto concerne il problema nelle regioni Veneto e Sicilia.
Mentre i Senatori riprenderanno la loro attività il 13, occupandosi di alcuni provvedimenti in materia di giustizia, tra cui le nuove norme sulla prescrizione.
Intanto, numerosi provvedimenti resteranno fermi. Tra i casi più emblematici troviamo la mancata uscita del bando per il TFA (tirocinio formativo attivo), necessario per l’abilitazione professionale all’insegnamento.
Da mesi, sia dal governo che dal Miur, gli aspiranti insegnanti stanno aspettando una risposta, che almeno per il momento non è arrivata. Un silenzio che non lascia presagire nulla di positivo, si spera in settembre, ma il bando potrebbe anche saltare in via definitiva.
Intanto, nei giorni scorsi, migliaia di insegnanti sono scesi in piazza a Napoli, per protestare contro l’assegnazione di cattedre a migliaia di chilometri di distanza dalla propria casa.
Durante la manifestazione si sono verificati momenti di alta tensione e di scontri con le forze dell’ordine. “No all’esodo forzato” si leggeva in uno degli striscioni che i manifestanti hanno esposto contro il governo.
Il tema dei precari nel mondo della scuola, è solo uno dei tanti problemi a cui il governo è chiamato a dare risposte.
Giacomo Tortoriello