Referendum: voto previsto a fine novembre
Referendum: voto previsto a fine novembre
Attesa per oggi, è arrivata la pronuncia della Corte di Cassazione sulla validità delle firme raccolte dai promotori del comitato per il Si al referendum costituzionale. Un parere positivo, che mette in moto la procedura. A questo punto, la palla passa al governo che ha a disposizione 60 giorni di tempo per scegliere la data utile in cui far svolgere la consultazione. La decisione, con tutta probabilità, arriverà dopo la pausa estiva.
Referendum: voto previsto a fine novembre
Dalle prime indiscrezioni, sembra che l’esecutivo sia orientato a far svolgere il referendum costituzionale in una domenica di fine novembre: il 20 oppure il 27 novembre. Una data non a caso, voluta dal governo per due ragioni: la prima riguarda l’approvazione della legge di bilancio e la seconda la possibilità di avere tre mesi di campagna elettorale.
Due punti di grande importanza, infatti, qualora vincesse il fronte del No e Matteo Renzi dovesse decidere di dimettersi, a questo punto il Parlamento si troverebbe almeno con la Legge di Stabilità approvata. La seconda motivazione ha invece un carattere più politico, con la necessità di sfruttare tre mesi di campagna elettorale.
Intanto, anche dal fronte delle opposizioni ci si sta mobilitando per la campagna referendaria. A partire da Alessandro Di Battista, parlamentare del Movimento Cinque Stelle, che ha lanciato la sua iniziativa estiva: girerà le piazze d’Italia in motorino per spiegare le ragioni del No al referendum. Questo in attesa della campagna autunnale.
Ma i problemi per Renzi arrivano anche dalla minoranza Dem. Qualche giorno fa, abbiamo parlato di un documento per il No presentato da 10 parlamentari del Partito democratico, al quale hanno fatto seguito le dichiarazioni di Roberto Speranza: “se stasera entrassi in una macchina del tempo, e ne uscissi il giorno in cui si vota il referendum, e tutto fosse ancora come oggi, non sarei in condizione di votare si”. Lo stesso Speranza e Gianni Cuperlo hanno fatto sapere che se non verrà cambiato l’Italicum, la minoranza Dem potrebbe schierarsi a favore del No.
Giacomo Tortoriello