La minoranza del Partito Democratico potrebbe aver trovato la sua “papessa” fuori dal recinto democratico: Bianca Berlinguer. A rilanciare la notizia è stato il Fatto Quotidiano che ieri ha pubblicato un lungo retroscena sull’ipotesi di una candidatura dell’ex direttore del Tg3 al prossimo Congresso del Pd, in funzione anti-Renzi. Ma la conferma di come l’indiscrezione abbia un qualche fondamento e non sia solo fantapolitica agostana, si ricava dalle dichiarazioni che l’ex Presidente del Pd e leader di sinistra dem Gianni Cuperlo ha rilasciato ieri all’Huffington Post: “Non c’è dubbio che Bianca oltre ad essere una professionista apprezzata ha una popolarità e una forza che parla a un mondo vasto della sinistra fuori e dentro il Pd. Io penso che questa vicenda (le nomine dei direttori tiggì Rai, ndr) abbia creato le condizioni che questa sua popolarità si carichi di un elemento ulteriore, quasi simbolico, in una stagione come questa che è tutt’altro che felice dal punto di vista reale”. Insomma, se non si può parlare di un’incoronazione, poco ci manca.
La popolarità di una nuova Berlinguer
D’altronde, si sa, nella sinistra italiana il nome Berlinguer ha sempre riscaldato i cuori degli elettori e in un momento come quello attuale in cui il progressismo nostrano è sempre più alla ricerca di un leader da contrapporre al renzismo, la figura della Berlinguer potrebbe davvero far pensare ad un cambio di passo. Lei, come riportano i retroscena giornalistici, continua a ripetere che il suo lavoro è quello di giornalista ma negli ultimi giorni – in seguito alla deposizione come direttore del Tg3 – in molti hanno notato la sovraesposizione mediatica della stessa Berlinguer. Qualche comparsata a In Onda e soprattutto il grande successo che hanno ottenuto sui social network il suo editoriale di commiato e il post sulla sua pagina facebook in cui ha ringraziato i telespettatori per la solidarietà ricevuta. “Comunque non vado in pensione né cambio mestiere – ha però concluso la Berlinguer – chi mi ha seguito lo potrà fare ancora nella prossima attività di informazione politica quotidiana che presto, prestissimo intraprenderò, ancora in Rai”.
Il nuovo programma di Berlinguer con Santoro
Le ultime, non sono state certo settimane facili per Berlinguer. Certo, la sua rimozione dalla direzione del Tg3 dopo 7 anni era ormai data per scontata, ma molti hanno visto nella nuova nomina di Luca Mazzà un tentativo di Viale Mazzini di “normalizzare” anche il canale meno governativo della televisione pubblica, ovvero Rai 3. Soprattutto in vista del referendum di novembre i cui esiti saranno pesantemente influenzati dall’informazione televisiva. La Berlinguer ha sempre dichiarato di non volersi esprimere pubblicamente sul suo voto ma dopo i rimproveri a coloro, dentro il Pd, che avevano associato la riforma costituzionale alla figura di suo padre, molti hanno individuato in lei una delle poche voci per il “No” in Rai. Al netto dei retroscena politici, adesso – come ha annunciato lei stessa – la Berlinguer continuerà a lavorare a Viale Mazzini con una striscia di approfondimento su Rai 3 dalle 18.30 alle 19 e poi a febbraio con un nuovo format in seconda serata insieme al redivivo Michele Santoro.
Ad oggi, i candidati ufficiali al Congresso del Partito Democratico (novembre 2017) sono il governatore della Toscana Enrico Rossi e l’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza. Che però, secondo il Fatto, sarebbe pronto a “farsi da parte” se dovesse scendere in campo la Berlinguer.
@salvini_giacomo