Mafia: sciolti i comuni di Corleone, Bovalino, Tropea e Arzano
Quattro i consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose: Corleone (Palermo), Bovalino (Reggio Calabria), Tropea (Vibo Valentia) e Arzano (Napoli). Una scelta presa dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Una misura che riapre il dibattito sull’antico rapporto che lega l’etica alla politica. Tra i comuni sopraccitati, spicca Corleone, famoso per aver dato i natali a due dei più importanti boss di Cosa Nostra come Totò Riina e Bernardo Provenzano. Giusto un mese fa, nel giorno della morte di quest’ultimo, il Sindaco di Corleone Leoluchina Savona diceva che le persone oneste avevano chiuso i conti con un passato ingombrante.
Mafia: sciolti i comuni di Corleone, Bovalino, Tropea e Arzano
Evidentemente era stata troppo ottimista. A ricordarle quanto pesi l’ombra della criminalità organizzata in Sicilia, appunto, lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune da lei amministrato. Il Sindaco però, raggiunta da SkyTg24, spiega di voler conoscere le motivazioni di questa misura, e ribadisce: “appartengo ai cittadini onesti di Corleone”. La scelta del Viminale è legata ad un’inchiesta del 2014 della Procura di Palermo su alcuni appalti pubblici, come quello relativo alla costruzione di un impianto polivalente.
Nell’inchiesta, emerse anche un collegamento con l’amministrazione comunale, in particolar modo con il fratello del Sindaco. Leoluchina Savona venne ascoltata dall’Antimafia regionale, ma negò ogni collegamento con ambienti mafiosi. Eletta nel 2012, con una lista civica di centrodestra, la Savona è considerata un “sindaco antimafia”, nell’inchiesta non risulta essere tra gli indagati.
Questa è la prima volta che il comune di Corleone viene sciolto per infiltrazioni mafiose.
Nel comune di Tropea, invece, il provvedimento antimafia, che ha portato allo scioglimento dell’ente comunale, era stato disposto il 22 ottobre del 2015 su proposta del prefetto di Vibo Valentia. Gli accertamenti miravano a fare chiarezza su possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione del comune. Sindaco di Tropea all’epoca era Giuseppe Rodolino.
Giacomo Tortoriello