Il Porcellum non piaceva perché col suo sistema di liste bloccate impediva ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Stessa critica viene, da mesi, mossa all’Italicum che, recependo le indicazioni della Corte Costituzionale con una drastica riduzione della lunghezza delle liste, non restituisce agli elettori la facoltà di indicare il proprio candidato. La sinistra “radicale” è in prima fila nel difendere le preferenze.
Eppure, di fronte al risultato delle elezioni europee, le preferenze espresse dagli elettori della lista “L’Altra Europa con Tsipras” sembrano non importare affatto. Barbara Spinelli, principale promotrice di quell’avventura politica, ha raccolto quasi 36 mila preferenze nella circoscrizione centrale e quasi 28 mila in quella meridionale. Più votata della sua lista in entrambe le circoscrizioni, pur avendo in precedenza dichiarato di voler rinunciare al seggio all’Europarlamento, ha infine scelto di volare a Bruxelles, lasciando a casa Marco Furfaro, il candidato di SEL nell’Italia centrale.
Dei tre eletti, solo uno sarà dunque espressione di un partito (Rifondazione) mentre Spinelli e Maltese rappresentano quella società civile che aveva ispirato l’esperimento di lista unitaria di sinistra. Il partito di Vendola, invece, già diviso sull’appoggio a Tsipras (in tanti avrebbero infatti preferito un avvicinamento al PD e al suo candidato, Schultz), resterà, per un’altra Legislatura, senza rappresentanti all’Europarlamento.
Le accuse di tradimento ora rivolte alla Spinelli, tuttavia, non superano gli incoraggiamenti che la figlia di Altiero sta raccogliendo. In realtà, la Spinelli non ha bisogno di alcun appoggio o richiesta per giustificare la propria decisione: la giornalista è stata votata da tanti cittadini che hanno creduto in lei, in Moni Ovadia, in Curzio Maltese.
La sinistra è tornata sopra al 4% perché s’è presentata rinnovata nei contenuti e nella candidature, oltre che nel contenitore (ricordate gli esperimenti de “La Sinistra l’Arcobaleno”, 3,12% nel 2008, “Federazione della Sinistra” e “Sinistra e Libertà” rispettivamente al 3,39% e al 3,13% nel 2009, “Rivoluzione Civile”, 2,25% nel 2013). “L’Altra Europa” ha superato lo sbarramento perché, finalmente, la sinistra a sinistra del Partito Democratico ha mostrato una leadership diversa dai Ferrero e Pecoraro Scanio che al mattino votavano i ddl del governo Prodi e, al pomeriggio, scendevano in piazza contro, sostanzialmente, se stessi.
Barbara Spinelli ha storia e competenze adatte a ricoprire alti incarichi all’Europarlamento. Furfaro, Fratoianni e i loro compagni di partito dovrebbero sostenerla: se rinunciasse al seggio, allora tradirebbe quelle decine di migliaia di elettori che hanno espresso una preferenza. Le preferenze contano anche quando sono gli altri a prenderle: è dunque più importante rispettare gli elettori o prendere una poltrona a Bruxelles?