Nell’ultimo periodo, complice anche il risultato negativo delle ultime amministrative, il premier Renzi ha cercato di spersonalizzare la battaglia che vede al centro del dibattito il referendum costituzionale previsto in autunno.
In un’intervista al Corriere della Sera, Enrico Zanetti, viceministro dell’Economia ha lodato il basso profilo adottato dal segretario Pd. “Personalizzare il referendum è stato un errore clamoroso. Dunque ha fatto bene il premier Renzi a fare un passo indietro con l’onestà intellettuale di chi riconosce di aver commesso un errore clamoroso”.
L’ex segretario di Scelta Civica ha lanciato anche un avvertimento al capo del governo qualora la battaglia referendaria venisse vinta. “Credo che il Paese, anche alla luce dei cicli economici che rimangono complicati, non abbia bisogno nel 2017 di un governo che rallenti ulteriormente la sua azione e si perda nelle tattiche elettorali in tante sue componenti che non sono convinte dell’azione politica. Servirà un governo che accelera e torna su quei ritmi incalzanti che ne hanno caratterizzato il primo anno e mezzo di vita”.
Referendum costituzionale, cosa succede se vincono i Sì
Zanetti non allontana l’ipotesi di un rimpasto governativo per “stendere un programma da attuare nei prossimi 15 mesi”. “Se per fare i 4-5 punti del programma risultasse utile anche un cambiamento della squadra la decisione spetterà al presidente del consiglio”.