Referendum e tasse, opposizioni e minoranza dem: Renzi come Pinocchio

Pubblicato il 23 Agosto 2016 alle 16:01 Autore: Giacomo Tortoriello
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Non si placano le polemiche dopo le parole di Matteo Renzi, che nella prima uscita pubblica dopo il ferragosto dal palco della Versiliana a Marina di Pietrasanta ha annunciato: “comunque vada il referendum si vota nel 2018”. Attacchi trasversali al Premier arrivano da Lega e M5S, da Forza Italia e minoranza dem. Due i punti su cui hanno focalizzato la loro attenzione: il taglio delle tasse e la data delle prossime elezioni politiche.

Referendum e tasse, opposizioni e minoranza dem: Renzi come Pinocchio

“Un Presidente del Consiglio che smentisce se stesso e che mente spudoratamente agli italiani, è più adatto, ad essere il protagonista di un romanzo di Collodi, come Pinocchio, che a guidare il nostro Paese” a dirlo è Laura Castelli, capogruppo alla Camera per il M5S.

Attacchi al Premier arrivano anche dal blog di Beppe Grillo: “ora è chiaro che se perde il Si e non se ne vanno, dovremo rinfacciarglielo in ogni occasione pubblica”.
Anche Renato Brunetta di Forza Italia fa riferimento a Pinocchio: “Renzi ha mentito al Parlamento e agli italiani. Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”.
Della stessa opinione Roberto Calderoli della Lega, secondo cui: “nessuno ha obbligato il premier a personalizzare il referendum. Vedremo se dopo aver rimediato una pesante sconfitta, avrà ancora la forza per andare avanti oppure qualcuno inizierà ad abbandonare la nave”.

Dure critiche anche da Sinistra Italiana con Nicola Fratoianni, che in maniera sarcastica etichetta il premier come: “maestro di coerenza”.

Le critiche per Renzi arrivano anche dalla minoranza dem, in particolare sul fronte della riduzione delle tasse.

Roberto Speranza – che in questi mesi ha fatto sapere che al referendum costituzionale sosterrà il fronte del No – attacca il premier: “il tema del fisco è molto serio e non si può affrontare con le caricature come sta facendo il segretario del Pd”. “Meglio essere chiari” – scrive su facebook l’esponente della minoranza dem – “se togli la tassa sulla prima a casa anche a un miliardario, come purtroppo abbiamo fatto, commenti un errore grave”.

Sostiene, invece, l’azione di governo il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che intervenuto al meeting di comunione e liberazione ha affermato: “Renzi ha fatto benissimo a dire che non si dimette” motivando questa affermazione con il fatto che il governo deve essere giudicato nella sua complessità e non solo sull’esito della riforma costituzionale.

L'autore: Giacomo Tortoriello