Roma 2024, Raggi verso il No alle Olimpiadi
La strada verso la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 si fa sempre più impervia. Secondo alcuni organi di stampa, tra cui il Fatto Quotidiano e il Corriere della Sera, la decisione del Sindaco di Roma Virginia Raggi sarebbe quasi definitiva: il Campidoglio dirà “No” ai giochi nella Capitale tra 8 anni. Motivo: “non è la priorità per Roma” come vanno ripetendo tutti gli esponenti grillini da qualche mese a questa parte. E senza la lettera di accompagnamento del Comune da allegare alla seconda parte del dossier che il Comitato Roma 2024 deve inviare al Comitato Olimpico Internazionale entro il 7 ottobre, niente olimpiadi. Secondo le indiscrezioni raccolte dal quotidiano diretto da Marco Travaglio, la Raggi avrebbe voluto rendere pubblica la decisione da tempo ma la trasferta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi a Rio de Janeiro l’avrebbe convinta ad attendere ancora qualche giorno per evitare lo “sgarbo istituzionale”. Lei, che Renzi non l’ha ancora incontrato da quando si è insediata al Campidoglio.
Roma 2024, Bianchedi: la campagna elettorale è finita, Raggi ci dia risposte
Il dibattito sulla candidatura di Roma in vista delle Olimpiadi del 2024 è ripreso lunedì scorso, a poche ore di distanza dalla chiusura dei 31° giochi di Rio de Janeiro. E’ stata l’ex fiorettista ed oggi coordinatrice del Comitato Roma 2024 Diana Bianchedi ad aprire il fuoco con un’intervista molto pepata al Corriere della Sera in vista dell’incontro ufficiale tra il Sindaco e il Comitato che si terrà prevedibilmente entro la fine del mese. “Alla Raggi dirò che la campagna elettorale è finita e che ci diano una risposta chiara – ha messo in guardia Bianchedi –. Se il Sindaco dovesse dire No, non avremo Olimpiadi a Roma nei prossimi 50 anni”. Sì, perché tra i militanti dei 5 stelle una delle ipotesi più popolari è quella di ripensarci “tra 4 anni”, quando si potrà già fare il bilancio definitivo del primo mandato del Sindaco Raggi al Campidoglio. Ma, come appare evidente, questa strada sembra davvero irrealistica visto che quella del 2016 sarebbe la seconda rinuncia alle Olimpiadi dopo quella del governo Monti nel 2012. E il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) non ha intenzione di dare più di due chances ad una città. Nella giornata di ieri, all’intervista di Bianchedi, ha risposto Paolo Ferrara, capogruppo M5S in Campidoglio: “Noi la risposta l’abbiamo data da tempo, abbiamo fatto una campagna elettorale sul No alle Olimpiadi”.
Roma 2024, i motivi del “No”
Quali sono i motivi del “No” che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane? In primis, sostengono i 5 stelle, il fatto che le Olimpiadi ad oggi non costituiscano una “priorità” per i romani che avrebbero bisogno di un po’ di sana amministrazione dopo gli sfracelli degli ultimi dieci anni. D’altronde era stata la stessa Raggi a ribadire il concetto in un’intervista a Repubblica: “ci sono persone in attesa di una casa popolare dal 2000 e parliamo di alloggi per gli atleti?”. Poi, c’è la questione dei conti pubblici. Secondo le stime, su Roma pesa un debito di 12/13 miliardi e l’Università di Oxford ha rilevato, in uno studio di un mese fa, come i costi delle Olimpiadi – estive o invernali – superino i costi iniziali mediamente del 156%. Secondo il Comitato promotore, le Olimpiadi a Roma dovrebbero costare non più di 5 miliardi, come scritto nella prima parte del dossier consegnata a febbraio, poiché “il 70% degli impianti sportivi è già disponibile”. In realtà, è molto difficile immaginare che i costi saranno così contenuti. Basti pensare che, solo nelle ultime 3 olimpiadi, non si è mai andati sotto la soglia dei 10 miliardi: Londra infatti è quella che ha speso meno (10,5), poi Rio (11,5) e infine Pechino che ha superato addirittura i 40 miliardi.
Infine, a pesare sulla scelta della giunta Raggi ci sarebbe la preoccupazione di favorire ancora una volta i costruttori romani, quei “soliti noti” à la Caltagirone che potrebbero sfruttare le Olimpiadi per i loro affari. “Più che Olimpiadi dello sport mi sembra siano Olimpiadi del mattone – aveva detto Raggi a Euronews appena insediata –. Se si vuole parlare di sport io sono favorevole, ma iniziamo a parlare degli impianti sportivi comunali. Roma ne ha oltre 160 che cadono a pezzi e nessuno si è mai premurato di ristrutturarli o di ripristinarli. Se parliamo di sport, parliamone tutti i giorni”.
Tutto si deciderà nell’incontro tra la Raggi e il Comitato previsto per fine agosto (anche se non c’è ancora una data ufficiale). A quel tavolo tutte le carte per convincere il Sindaco a rimangiarsi il suo “No” verranno scoperte, compresa la possibilità di cambiare per intero i vertici del Comitato promotore (Montezemolo incluso).
@salvini_giacomo