Pensioni, Poletti assicura: “La manovra partirà dai più deboli”
Pensioni, Poletti assicura: “La manovra partirà dai più deboli”
Prima i più deboli, poi le imprese. In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rassicura i pensionati: “I prossimi incontri con Cgil, Cisl e Uil sono fissati per il 6-7 e 12 settembre. L’obiettivo è di arrivare il più possibile vicino all’intesa”.
Poletti: “Intervenire su pensioni minime”
Il titolare del Lavoro è convinto che gli interventi sociali e quelli per le imprese “debbono camminare insieme, in un giusto equilibrio”. “Poi – aggiunge Poletti – la decisione su dove mettere le risorse sarà presa dal Consiglio dei ministri, cercando un punto di equilibrio. Io continuo a pensare che bisogna partire dai più deboli: in particolare dalle pensioni minime e dall’Ape, il meccanismo per consentire il pensionamento anticipato soprattutto per chi è nelle situazioni di maggiore difficoltà”.
Meccanismo che però è stato criticato duramente dalla leader della Cgil Susanna Camusso. “Non sono d’accordo – risponde Poletti – Penso invece che sarà particolarmente utile per tutte le persone in difficoltà. L’Ape non è un obbligo ma una libertà in più”.
Poletti: “Pronti i voucher”
Il ministro ha parlato anche delle misure per il ricollocamento al lavoro. “Manca solo un mio decreto ministeriale e poi sarà disponibile il voucher per un importo probabilmente compreso fra 2 mila e 5 mila euro che chi è disoccupato da oltre 4 mesi potrà spendere presso i centri per l’impiego pubblici e privati autorizzati. I quali lo incasseranno solo se entro sei mesi avranno trovato un lavoro a chi lo cerca. Si tratta di un intervento che in una prima fase potrebbe riguardare 50 mila disoccupati”.
Il rischio di un flop come successo a Garanzia giovani è dietro l’angolo ma Poletti rivendica la misura. “Più di un milione sono i giovani registrati finora a Garanzia giovani e più di 750 mila quelli presi in carico. A quasi 400 mila è stata fatta una proposta di tirocinio, formazione o lavoro e su 200 mila che hanno concluso il tirocinio il 46% a ricevuto una proposta di lavoro”.