Adesso manca solo la data e il luogo del dibattito. Si avvia infatti alla conclusione la querelle estiva che ha agitato non poco le acque all’interno del Partito Democratico. L’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (Anpi) infatti ha detto sì alla richiesta di dibattito sul referendum costituzionale giunta domenica scorsa dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Dopo l’iniziale freddezza da parte del Presidente dei partigiani Carlo Smuraglia (“valuteremo”), ieri è arrivato il disco verde dalla Segreteria Nazionale. “Non sussistono motivi di sorta per non accettare l’invito del Segretario del PD, Matteo Renzi, rivolto al Presidente nazionale dell’ANPI, Carlo Smuraglia, per un confronto pubblico sul referendum” si legge nella nota. L’associazione scrive anche che la questione relativa “alla libertà dell’ANPI di usufruire di spazi all’interno delle Feste dell’Unità” appare “sostanzialmente e ragionevolmente risolta”.
Referendum, Anpi: discutere nel merito
Un’apertura nei confronti del premier e segretario del Pd era già arrivata negli ultimi due giorni quando l’Anpi aveva annunciato la sua partecipazione, con stand e banchetti, alla festa dell’Unità di Bologna. Adesso Renzi ha incassato il secondo “sì” da parte dell’associazione che, almeno fino alla segreteria di Pier Luigi Bersani, aveva sempre visto il Partito Democratico come punto di riferimento nell’agone politico nazionale. Questo non significa che la posizione dei partigiani sulla riforma costituzionale sia cambiata. Tutt’altro. L’Anpi rimane a grande maggioranza sul “No” ma il dibattito non potrà altro che far bene “all’intera campagna referendaria”, soprattutto se esso si svolgerà “in maniera imparziale” e concentrandosi sul “merito” della riforma.
Referendum, la Boschi e i “veri” partigiani
La polemica di mezza estate aveva raggiunto toni quasi furibondi in alcune dichiarazioni pubbliche. Tutto era iniziato lo scorso 22 maggio con la frecciata al vetriolo da parte del Ministro per le Riforme Istituzionali Maria Elena Boschi, ospite a In ½ Ora di Lucia Annunziata. “Sulla riforma costituzionale l’Anpi ha sicuramente preso una linea – aveva detto il Ministro – poi però ci sono molti partigiani, quelli veri, che hanno combattuto, e non quelli venuti poi, che voteranno sì alla riforma costituzionale”. Da giugno in poi, con l’organizzazione delle feste dell’Unità in tutta Italia, la polemica era divampata a causa del mancato invito da parte del Partito Democratico alla Festa nazionale di Catania e, soprattutto, del divieto di poter fare campagna per il “No” in occasione delle feste. Sabato scorso il Presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia aveva invitato le sezioni locali dei partigiani a “non andare” in un posto dove “non possiamo esprimere liberamente le nostre idee (le feste dell’Unità, ndr) perché se invito qualcuno a cena, non gli dico di chi deve parlare bene e di chi male. Lo lascio libero di esprimersi”. Poi, nel giro di qualche giorno, è arrivato il dietrofront: sì ai banchetti e sì al dibattito.
Referendum, Reggio Emilia si candida per ospitare Renzi-Smuraglia
Ora partiranno le trattative per la data e il luogo, ma tutte le ipotesi portano a “Festa Reggio” (la kermesse del Pd di Reggio Emilia) che ha tenuto libera la serata del 10 settembre. Durante la prima settimana del mese infatti il premier sarà, a meno di ripensamenti causa terremoto, al G20 in Cina e proprio domenica 11 settembre parlerà alla Festa di Bologna. Così il segretario provinciale di Reggio, Andrea Costa, e il direttore della Festa, Paolo Cervi, hanno subito colto l’occasione per ospitare i due contendenti a Campovolo: “Apprendiamo con grande piacere che il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia, ha detto sì all’invito al confronto rivoltogli da Matteo Renzi. Già il 21 agosto avevamo anticipato che Festareggio era pronta ad essere teatro di questo confronto: crediamo che il nostro ‘campo’ abbia tutte le caratteristiche per essere valutato come particolarmente ‘agibile’”.
@salvini_giacomo