Ad Emilio Fede la battuta di Bruno Vespa sul terremoto e il Pil non è proprio piaciuta. L’ex direttore del Tg4 non ne fa mistero e in un’intervista a Radio Cusano Campus si lancia in un virulento attacco contro il conduttore di Porta a Porta.
“La sua battuta sul terremoto e il Pil? Io non amo autoelogiarmi, ma ho sempre condotto bene le mie trasmissioni. Sul terremoto, va dato un dieci e lode a Sky e a La7. Vespa ormai si sente una icona di quello che può dire, poi smentire, poi ridire e poi smentire di nuovo. La sua scelta ha sempre un valore politico che davanti a tragedie come queste è fastidiosa, se non di più. Vespa è un bravissimo conduttore, ma il giornalismo è un’altra cosa. Vale per lui come vale per tanti. Lui conduce bene, anche se con l’età si sta incurvando e questo potrebbe significare, metaforicamente, che si inchina al potere. Scherzi a parte, si può sbagliare, ma bisogna stare molto attenti. E poi siamo vecchi, anche nel rapporto con l’opinione pubblica. Ci sono tanti giovani preparati, ben vengano”.
Emilio Fede: “Vespa si ritiri”
“Vespa si faccia da parte, è arrivato il momento che si chiami fuori. Che aspetta? Ha fatto tanto, metta il cappello al chiodo. Detto con grande simpatia, caro Bruno, adesso è il momento di fare altro. Forse non ha abbastanza soldi per sopravvivere? Si parla di contratti milionari, beato lui. E’ un ricco signore. A me per una presunta pensione da 8.000 euro mi hanno massacrato…Però ci sono gli intoccabili…Vola mia Vespa mia, vola via… “.
Emilio Fede: “Mentana l’ho messo io la prima volta in video”
Emilio Fede ha fatto invece i complimenti a Mentana, Feltri e Massimo Fini: “il modo di raccontare è innato, non si impara. Molti colleghi se la cavano molto bene. Ci sono quelli che hanno capito che la realtà va presentata così come è. Mentana in questo è uno dei numeri uno. Io ho lavorato con Mentana, l’ho messo io la prima volta in video nell’edizione del tg1 delle 18.30. Si capiva da subito che era molto colto e molto bravo. L’informazione oggi è molto triste. E’ penalizzata dalla ruffianeria. Molto spesso noi attacchiamo il cavallo dove vuole il padrone. Molto bravi sono anche Vittorio Feltri e Massimo Fini, che hanno pagato nel corso della loro carriera la propria libertà”.