Angela Merkel non si fida di Matteo Renzi. L’incontro di ieri, tra sorrisi e abbracci, non ha dissipato la diffidenza che corre tra i due soprattutto in tema di bilancio.
Ancora oggi il premier, in un’intervista a Rtl 102.5, ha ribadito la sua intenzione di abbassare le tasse sul lavoro. “Il prossimo anno porteremo l’Ires al 24 per cento per le società di capitale ma anche al 24 per cento l’Iri per le società di persone. Faremo un intervento sui lavoratori autonomi soprattutto su quelli giovani. Non interverremo ad alzare le tasse, quello che c’è rimane”.
Una correzione ai numeri presenti nel Def andrà però fatta dato l’ammanco di 15 miliardi di risorse fatto notare dal Corriere della Sera.
Merkel punta su Matteo Renzi
Eppure nonostante le diffidenze tra i due governi, Angela Merkel ha deciso di puntare le sue fisches sul presidente del Consiglio. Il perché di questo cambio di atteggiamento è da ricercare nel prossimo appuntamento politico italiano: il referendum costituzionale. Scrive il Corriere della Sera:
Renzi sta guidando il Paese verso il referendum costituzionale sullo sfondo di un’Europa messa alla prova dalla Brexit, dal terrorismo, dalle ondate di migranti e dalla lunga paralisi politica di Parigi. Per Merkel, l’Italia e il suo premier oggi sono il solo interlocutore possibile e sono da aiutare ad ogni costo a superare il percorso dei prossimi mesi. Uno dei segnali in questo senso è stata l’apertura del ministro dell’Interno, Thomas de Maizière, al suo collega Angelino Alfano al Meeting di Rimini dieci giorni fa: la Germania per la prima volta fa scattare gli accordi europei e accoglierà «centinaia» di migranti sbarcati in Italia ogni mese. Le concessioni e la cordialità di Merkel a Ventotene pochi giorni fa e ieri a Maranello sono altri tasselli della stessa tattica