“Stiamo valutando personalità di grande rilievo e caratura, già oggi daremo un primo segnale. Siamo determinati a lavorare per il bene della città. Queste dimissioni non ci spaventano. Diamo fastidio ai poteri forti ma siamo uniti e determinati”. Dopo due giorni passati in trincea, Virginia Raggi passa al contrattacco e annuncia che presto verranno trovati i sostituti di Carla Raineri, Marcello Minenna e dei vertici Ama e Atac.
Ma potrebbe non bastare. Beppe Grillo ha annullato la sua visita a Roma, il direttorio è in fibrillazione, con il solo Luigi Di Maio a difendere la sindaca della Capitale. Dario Fo, in un’intervista a Repubblica, ha consigliato al fondatore del M5S di azzerare tutto e ricominciare daccapo: “Per spiegare cosa è oggi il Movimento 5Stelle voglio usare questa immagine: è come un pittore che ha rovesciato tre colori sulla tavolozza, li ha mischiati. E adesso cosa può fare? Per tornare a dipingere non può fare altro che cancellare e ricominciare da capo. Ho parlato con Grillo e Di Maio, hanno deciso di farlo”.
Che cosa rischia Virginia Raggi
E così Virginia Raggi torna sulla graticola. L’avvocatessa “scelta da Gianroberto Casaleggio” (Mattia Feltri, La Stampa) non piace agli attivisti romani. La Stampa riporta un’indiscrezione che ieri circolava tra i vertici pentastellati capitolini e che se confermata avrebbe dell’incredibile.
In realtà quello che si pensava impossibile in soli due mesi si sta facendo largo nelle ire funeste di una parte del direttorio: degradare Raggi a sindaca senza patria, levandole l’utilizzo del simbolo. È l’extrema ratio, per ora, ma se ne parla soprattutto nelle chat degli attivisti più in vista di Roma, legati alla cordata del presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito e di Lombardi. Toccherebbe a Grillo, in quanto garante, l’ultima decisione. Se Raggi insisterà a fare di testa sua, i vertici potrebbero lasciarla al suo destino, ratificando quel malumore che sta crescendo dietro la convinzione di chi pensa che «Virginia non si comporta più come una 5 Stelle».
Il no alle Olimpiadi
Dopo il caos dimissioni, ora Virginia Raggi prova ad uscire all’angolo annunciando una “decisione importante”. Scrive sempre La Stampa.
La sindaca un modo per dare una scossa simbolica «movimentista» ce l’ha già in mente, e possiamo anticiparlo. Prima che esplodesse mercoledì pomeriggio il caso della Raineri, la Raggi aveva deciso di tenere un grande evento per comunicare una decisione che ormai ha preso: Roma non firmerà la lettera d’intenti per organizzare le Olimpiadi nella Capitale.
Raggi: in arrivo nuovi guai
Eppure per la Raggi i guai sembrerebbero non essere finiti qui. Lunedì alle 17, scrive il Corriere , “la sindaca è stata convocata dalla commissione parlamentare di indagine sulle Ecomafie. E con lei ci sarà Paola Muraro, assessore all’ Ambiente finita al centro delle polemiche appena un mese fa per la consulenza ottenuta dall’ Ama, l’ Azienda municipalizzata che si occupa dei rifiuti, grazie ai suoi rapporti con gli ex dirigenti. Ma anche per il legame con Manlio Cerroni, il ras delle discariche protagonista di svariate inchieste e processi. E proprio in quella sede la Procura di Roma potrebbe scoprire le carte, rivelando se davvero Muraro è indagata nell’ ambito delle verifiche avviate prima che fosse scelta per ricoprire uno dei posti chiave del Campidoglio”.
Insomma, la situazione a Roma rimane caotica.