Presidenziali Usa. A pochi mesi dalle elezioni di Novembre, secondo gli ultimi sondaggi Reuters/Ipsos il candidato repubblicano Donald Trump avrebbe superato nei sondaggi la democratica Hillary Clinton, consolidando il consenso nel suo stesso partito. L’indagine, condotta on-line, ha coinvolto 1.804 probabili elettori in tutti i 50 stati.
La rilevazione Ipsos del 26 agosto – 1 settembre scorso ha registrato il 40% dei consensi per il magnate americano, contro il 39% dell’ex Segretario di Stato di Barack Obama. Trump continua a guadagnare consensi anche all’interno del suo partito. Il candidato, che era stato fortemente criticato da una parte del GOP, ha raggiunto il 78% dei consensi, con un aumento di sei punti percentuali nelle ultime due settimane. Anche se il consenso del suo predecessore è ancora lontano (Mitt Romney nel 2012 aveva raggiunto l’85%), nei prossimi due mesi il candidato potrebbe ridurre ulteriormente lo svantaggio iniziale.
Gli ultimi sondaggi condotti da Reuters/Ipsos davano per vincente Hillary Clinton con un vantaggio di circa 332 voti su 206, inteso per collegi elettorali. Nelle ultime settimane però sembra esserci stata un’inversione di rotta nelle preferenze dell’opinione pubblica. La Clinton è stata oggetto di rinnovate critiche sulla gestione delle informazioni riservate nel periodo di servizio come Segretario di Stato e di alcune donazioni alla fondazione benefica della famiglia durante il suo impiego nell’amministrazione Obama. Trump invece, oltre ad aver condotto una campagna elettorale più attiva, ha cercato di ampliare il suo consenso tra i repubblicani moderati e le minoranze. Tra le sue ultime azioni c’è stato l’incontro con il presidente messicano Enrique Peña Nieto.
Presidenziali Usa, al via le operazioni di “early voting” in North Carolina
Mentre i sondaggi iniziano a delineare un possibile scenario per le elezioni di Novembre, la prossima settimana in North Carolina inizieranno le operazioni di early voting. Per ‘voto anticipato’ si intende il processo attraverso il quale gli elettori possono votare prima del giorno delle elezioni, attraverso il voto per corrispondenza o di persona, nei seggi designati.
Per Donald Trump queste operazioni saranno un test importante per verificare il consenso all’interno dei gruppi “non bianchi”. Il voto anticipato potrebbe essere inoltre un asso nella manica per la squadra del magnate americano. Questo metodo è usato nella maggior parte da anziani, bianchi repubblicani e funzionari di partito, tendenzialmente più vicini al GOP e potrebbe avere l’effetto di influenzare gli altri elettori. Consapevole di questo scenario è anche la squadra di Hillary Clinton, che per mezzo di Marlon Marshall, coordinatore della campagna negli Stati, ha dichiarato: “il voto anticipato può assolutamente fare una grande differenza”.