Referendum costituzionale: slitta la data e D’Alema riunisce i dem per il No

Pubblicato il 5 Settembre 2016 alle 17:43 Autore: Giacomo Tortoriello
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La data per il referendum costituzionale potrebbe slittare ancora, a dirlo questa volta è il Ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, che è intervenuta alla festa dell’Unità di Torino. Il voto dovrebbe svolgersi tra l’ultima domenica di novembre o la prima di dicembre.

Un periodo – fine novembre inizio dicembre – che è stato confermato anche dallo stesso Matteo Renzi nella conferenza stampa al termine del G20. Dunque, ci saranno ancora tre mesi intensi di campagna referendaria.

Referendum costituzionale: slitta la data e D’Alema riunisce i dem per il No

A tenere banco, è ancora una volta la stessa minoranza del Partito Democratico, in primis Massimo D’Alema, che oggi lancerà ufficialmente “I dem per il No”.
L’invito è stato recapitato anche ai 10 parlamentari del Pd che hanno firmato un documento per spiegare il motivo per cui sosterranno il No. Di questi però, solo il senatore Mucchetti ha annunciato la sua presenza al cinema Farnese di Roma.

Con D’Alema, dovrebbero esserci gli europarlamentari Massimo Paolucci e Antonio Panzeri, oltre che ad una serie di amministratori locali che pesano in termini elettorali.
Ed è proprio da qualche fedelissimo di D’Alema, stando a quanto riporta il fattoquotidiano.it, che trapela la notizia di una possibile uscita dal Pd in caso di vittoria del Si al referendum costituzionale.

Una posizione, quella dell’ex Presidente del Consiglio, che ha scatenato la reazione di Dario Franceschini e Piero Fassino. Dice Franceschini: “A D’Alema potrei dire di guardarsi alle spalle, alle numerose parole spese per invocare il superamento del bicameralismo, per chiedere più poteri al premier, per la riduzione dei parlamentari. Tutte cose che nella riforma ci sono”.

“Ma anche senza guardare il passato” – ha aggiunto il Ministro dei Beni Culturali – “lo inviterei a guardare avanti, se il sistema in Italia resta bloccato, cosi com’è”.
Anche Piero Fassino, che con D’Alema ha condiviso una gran parte della propria carriera politica, replica: “i contenuti della riforma sono coerenti con battaglie della sinistra italiana. Trovo sbagliato dare a questo voto una connotazione ideologica, o peggio, classista” dice nella sua intervista a La Stampa.

Intanto, altri esponenti ex DS si mobilitano per la campagna elettorale, a partire dal ministro della Giustizia Leoluca Orlando, che lancia la sua “Sinistra per il Si”.
I Giovani Turchi, invece, si sono associati al ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, lanciando un appello sottoscritto anche da Matteo Orfini, Anna Finocchiaro, Nicola Zingaretti, Sergio Zavoli, Gianni Pittella e Paola De Micheli.

Gianni Cuperlo, invece, si è fatto notare per una polemica con il giornale l’Unità, colpevole di avergli attribuito un virgolettato in cui attaccava l’iniziativa del No promossa da D’Alema.