Matteo Renzi ospite a Porta a Porta: “Referendum tra 15 novembre e 5 Dicembre
Pensioni, Refendum, Italicum. Roma: ospite di Bruno Vespa, Matteo Renzi torna a parlare degli argomenti al centro della scena politica di questo periodo.
Tra gli argomenti più importanti, ci sono le due le misure contenute nella manovra a favore delle pensioni: “una per dare un po’ più una mano alla pensione minima. C’è una misura del governo Prodi che era una sorta di quattordicesima per chi prende meno di 750 euro. Non è di 80 euro, ma di circa 50 euro al mese. Noi pensiamo di orientarci più su una misura del genere” – il secondo provvedimento è destinato a chi ha intenzione di andare in pensione anticipatamente: “tutti quelli che stanno a tre anni dalla pensione possono decidere autonomamente di andarsene, se rinunciano a una piccola somma, che dipende da caso per caso. Ad esempio se uno prende 1.500 euro al mese, se accetta di andare con 1.470 euro, può andare via prima”. Non solo pensioni, il governo ha intenzione di rivedere anche i contratti pubblici: “da sette anni i dipendenti pubblici hanno il contratto bloccato. L’aumento salariale bisogna legarlo anche a incentivi di merito, come per i dirigenti. Questo richiede un cambio di mentalità molto complicato, ma ci stiamo arrivando”.
Il premier ha annunciato il periodo nel quale si svolgerà il referendum costituzionale: “a naso la data sarà tra il 15 novembre e il 5 dicembre” – sulla possibilità di dimissioni in caso di vittoria del no, ha precisato: “non ci ho ripensato. Ma siccome in tanti mi hanno detto che non dovevo personalizzare il referendum, ho detto solo che non parlo più del mio futuro. C’è tanta gente che si preoccupa del futuro dell’Italia. Questo referendum non riguarda il futuro di una singola persona, ma il fatto che si possano ridurre delle poltrone, che solo la Camera darà la fiducia al governo e che si interverrà sulle regioni” – e si è mostrato sicuro che molti del Movimento 5 stelle e della Lega voteranno ‘Si’: “a loro sto antipatico alle politiche non voteranno per me, ma tra ridurre parlamentari e regole del gioco e tenere tutto così voteranno sì”.
Nessuna opposizione alla modifiche all’Italicum, se ci sono i numeri. Renzi si è detto convinto che la legge non piace perché “toglie potere ai partiti piccoli. Il centro sinistra è andato a casa perché c’era qualcuno che trafficava, non diciamo i nomi, e perché lo hanno mandato a casa i partiti piccoli”. In caso di un’eventuale bocciatura da parte della Consulta il prossimo 4 Ottobre, ha precisato: “Noi siamo pronti a cambiare l’Italicum se ci sono i numeri in Parlamento. Sia che la Corte Costituzionale dica sì, sia che dica no”.
Matteo Renzi su Roma: “scene indecorose. Ma non festeggio”
La questione Roma. Non è mancato un commento sulla vicenda che vede il coinvolto il M5s. Renzi non esulta per scene che reputa ‘indecorose’ e afferma: “non festeggio. Lo so che nella logica politica uno vede gli altri fallire e dovrebbe dire ‘Alè!’, ‘Evviva!’. Io no. Se Virginia Raggi fa bella figura, fa bella figura Roma. Le scene di queste ore sono francamente indecorose per tutti, anche per i sostenitori dei Cinque Stelle. Ma non compro i pop corn. Francamente e umanamente sono triste per questo. Mai viste tante bugie tutte insieme, però da italiano e presidente del Consiglio sono dispiaciuto”. Ma stop alla politica dei due pesi e due misure: “Cinque Stelle e due morali: se indagano uno del Pd deve andare in galera. Se indagano uno dei Cinque Stelle è colpa dei poteri forti. Spero che l’atteggiamento di doppia morale dei M5S dopo questa vicenda finisca”.