Ieri sera a Nettuno la piazza ha acclamato Alessandro Di Battista che di fatto è diventato il nuovo beniamino del M5S. Spodestato Di Maio, finito nel tritacarne mediatico per come ha gestito il caso Muraro, il nuovo “megafono” dei Cinque Stelle è pronto a prendere le redini del Movimento.
Un’ipotesi che a Vincenzo D’Anna fa paura. Il senatore di Ala, ospite a Radio Cusano Campus, non nasconde tutte le sue perplessità su Di Maio ma soprattutto su Di Battista che il verdiniano paragona a Robespierre.
D’Anna: “Di Battista è malvagio”
“Devo dire la verità. Di Maio rassomiglia ad un personaggio del Candid di Voltaire, cioè di uno che sembra capitato lì perché è stato istruito, vestito e recita la sua parte. Di Battista invece credo che sia ancora più pericoloso, perché è meglio un ignorante di un malvagio. L’ignorante qualche volta si riposa, il malvagio invece è in continuo movimento e produce idee sempre più malvagie. Di Battista è malvagio perché spesso dice cose cruente contro il ceto politico, pensa che la corruzione debba esistere a prescindere, rappresenta una sub specie della teoria di Robespierre, secondo la quale gli uomini sono buoni ma sono ineluttabilmente corrotti dalla società, quello che affermava Robespierre che quando tagliava la testa alle persone diceva che lo faceva per il loro bene”.