“Qui oggi è il Vietnam”. E’ questo il grido di allarme lanciato dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Ora qui è il Vietnam. Crollano ancora strade, crollano ancora edifici. Ho difficoltà di emettere ordinanze perché aspetto le decisioni di altri enti. Stanotte visto il maltempo ci sono stati altri crolli di strade, quindi ho altre strade interrotte. Qui serve una task force fissa. Serve una task force che stia qui, non che ci sono ma che poi si rimbalzano sempre le decisioni. Qui ci sono delle problematiche enormi. Sullo sgombero delle macerie mancano gli atti formali per partire, poi ci sono gli edifici che sono vincolati, per cui quelli che sono vincolati necessitano di autorizzazioni particolari e i reperti devono essere portati da una parte”.
Amatrice, scuola pronta per il 13 settembre
“Tutto è stato predisposto, ma manca il là operativo – spiega Pirozzi che aggiunge – La scuola, invece, per il 13 è pronta. Per tutte le altre cose invece servono pareri e autorizzazioni che tardano ad arrivare. Sono tre giorni che piove, avevo emesso dei provvedimenti ma sono stati bloccati, di fatto io ho il Vietnam e la colpa è della burocrazia. O si dà una svolta a questo territorio e si fa una task force permanente o io corro il rischio che tutto il lavoro che è stato fatto venga vanificato. Io non voglio fare l’agnello sacrificale. Ho fatto presente stamattina che serve una task force in cui ognuno faccia la sua parte. Non voglio essere l’agnello sacrificale di nessuno”.
Il sindaco di Amatrice, infine, fa la lista delle priorità: “Io devo guardare al futuro, perché chi si ferma è perduto. Sono disposto a mettere in gioco tutto me stesso. Parlando da allenatore di calcio, in questo momento, faccio una metafora: ho bisogno di un campo in cui giocare. Il campo in questo caso è rappresentato da una definizione immediata delle procedure tese a risolvere il prima possibile il disagio della popolazione”.