USA 2016: ecco come è cambiato l’elettorato
USA 2016: ecco come è cambiato l’elettorato
Mancano ormai poco meno di 2 mesi alle elezioni USA 2016 per la scelta del successore di Barack Obama, il primo presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti. E a tal proposito, una domanda sorge spontanea: come è cambiato negli anni l’elettorato americano, dal punto di vista etnico ma anche demografico e di affiliazione partitica?
Il Pew Research Center ha analizzato sondaggi ed interviste per calcolare le variazioni intercorse tra il 1992 – anno del primo successo di Bill Clinton – e lo scenario odierno, che vede sua moglie Hillary contendersi la corsa alla Casa Bianca con il miliardario repubblicano Donald Trump, con l’obiettivo di diventare il primo presidente donna degli USA.
USA 2016: l’invecchiamento dell’elettorato
Da un punto di vista complessivo, dal ’92 ad oggi l’elettorato statunitense è decisamente invecchiato. Se nel ’92 gli under 50 rappresentavano il 59% degli elettori registrati, oggi sarebbero in calo di ben 12 punti. In particolar modo, al calo di 3 punti degli under 30 ha fatto da contraltare un identico aumento nella fascia di over 65. Lo stesso è avvenuto nella fascia compresa tra i 30 ed i 49 anni di età che, pur restando la maggioranza relativa dell’elettorato, ha registrato un calo di ben 9 punti, identico all’aumento degli elettori tra i 50 ed i 64 anni.
A risentire in particolar modo dell’invecchiamento è stato l’elettorato repubblicano, che nel ’92 era addirittura più giovane di quello dem. Se nel ’92 gli over 49 rappresentavano appena il 38% dell’elettorato GOP, oggi la fetta è salita sino al 58%. Decisamente meno evidente l’effetto sull’elettorato democratico: se nel ’92 gli under 50 rappresentavano il 58% oggi il dato si attesta al 52%, con un calo di appena 7 punti.
USA 2016: l’aspetto etnico
Sul versante etnico – suddividendo l’analisi in 6 fasce: bianchi non ispanici, afroamericani, ispanici, asiatici, altri – va segnalato il calo della componente bianca non ispanica che, seppur ancora largamente maggioritaria, è scesa dall’84% del ’92 all’attuale 70% A crescere in particolar modo sono gli ispanici, che passano dal 5 al 9% del totale.
A mutare particolarmente, da questo punto di vista, è l’elettorato dem: se nel ’92 i bianchi non ispanici rappresentavano 3/4 dei simpatizzanti dell’asinello, ora la percentuale è scesa al 57%. A far da contraltare c’è un aumento in tutte le minoranze etniche, dagli ispanici (raddoppiati dal 6 al 12%) agli afroamericani (che oggi rappresentano più di 1/5 dell’elettorato dem), senza dimenticare asiatici ed altre mescolanze razziali, che insieme oggi rappresentano il restante 8% dell’elettorato dem. Molto più omogeneo resta invece l’elettorato GOP: se nel ’92 addirittura il 93% era rappresentato da bianchi non ispanici, oggi il dato è sceso all’86%, una fetta ancora largamente predominante.
USA 2016: l’elettorato repubblicano aumenta?
Il Pew Research Center ha anche effettuato un’analisi più circoscritta, relativa al periodo del doppio mandato di Barack Obama. Lo studio evidenzia un aumento della fetta di simpatizzanti repubblicani in quasi tutte le macroaree prese in considerazione (ad esclusione degli asiatici).
Tuttavia, dai dati si evince come la gran parte del “recupero” sia avvenuta soprattutto durante il primo mandato di Obama, mentre l’ulteriore riduzione del gap registrata nell’ultimo quadriennio sembra essere piuttosto marginale. Un dato che di certo non farà sorridere Trump, impegnato in un difficile tentativo di rimonta, stando ai sondaggi elettorali.
(grafici tratti dal Pew Research Center)