Roma, Virginia Raggi studia un piano B per uscire dall’impasse
Continua la guerra sotterranea nel Movimento 5 Stelle tra Virginia Raggi e gli ortodossi grillini tra i quali figurano personaggi di spicco come Roberto Fico, Carla Ruocco e Roberta Lombardi. E’ stata proprio la deputata romana a rivolgere oggi un attacco molto forte nei confronti della sindaca. O meglio, di uno dei suoi uomini di fiducia: Raffaele Marra. “Qualcuno si è autodefinito ‘lo spermatozoo che ha fecondato il Movimento’ – scrive la deputata romana riferendosi a una frase attribuita all’ex capo di Gabinetto – Io penso che la definizione esatta sia ‘il virus che ha infettato il Movimento’. Ora sta a noi dimostrare di avere gli anticorpi”. Un messaggio molto duro che rompe la tregua, fragile, firmata tra la sindaca della Capitale e il Movimento dopo l’intervento di Grillo.
Virginia Raggi e il caso Olimpiadi
Le frizioni tra le due ali del Movimento sono forti. Prova ne è il caso Olimpiadi. Il M5S si è sempre schierato per il No. Ora Raggi potrebbe ripensarci, complici i conti disastrati del Comune di Roma. I Giochi farebbero comodo alle casse capitoline così come il futuro stadio della Roma. Ieri la sindaco ha incontrato il presidente James Pallotta. “L’incontro è andato bene” ha detto la Raggi. Segno che il disco verde per il progetto è all’orizzonte.
Per quanto riguarda il futuro assessore al Bilancio continuano le consultazioni. Si fanno i nomi di Nino Galloni (l’economista del «Movimento Roosevelt») e Ugo Marchetti, ex generale della Finanza (sarebbe stato il braccio destro di Marchini se quest’ultimo avesse vinto le elezioni). Muraro invece rimane in stand by.
Tutto però potrebbe cambiare se la situazione dovesse precipitare e il Movimento decidesse di togliere il simbolo alla Raggi. In quel caso, spiega il Corriere della Sera, la Raggi avrebbe pronto un piano B.
Sullo sfondo, un’idea che — tra le persone intorno a Virginia Raggi — comincia a circolare: una sorta di «piano B», in caso il M5S le togliesse il simbolo, con l’individuazione di una «maggioranza alternativa» che possa dire sì alla variante urbanistica per realizzare l’impianto della Roma, che confermi l’impegno sulle Olimpiadi (magari con un sì vincolato, con verifica a febbraio) e che possa tenere in piedi la Raggi anche senza il sostegno del Movimento. Fantapolitica? Chissà. Di certo, tra i 29 consiglieri comunali ci sono diverse posizioni: 13 sono già al «secondo mandato» (avendone fatto uno da consigliere municipale) e non sono più ricandidabili da M5S, mentre gli altri 16 sono al primo «giro».