Roma è la città con più veicoli a motore d’Europa (praticamente uno per ogni abitante, bambini compresi): un primato che, chi vive a Roma, sente ogni giorno sulla propria pelle, assistendo al tam tam quotidiano di un traffico eccessivo e molto difficile da governare. Un dato che certo non è aiutato dalla lentezza con cui i cantieri della Metro C e della fermata Jonio della Metro B1 vengono portati avanti. La mobilità su ferro, infatti, oggi, continua a raggiungere solo una piccola, minoritaria, fetta dell’immenso territorio del Comune di Roma, e gli aleatori orari degli autobus – mezzo che, di per sè, contribuisce al traffico, e soprattutto ne subisce gli effetti, con totale scombussolamento degli orari programmati – non sono un valido sostituto a tale mancanza.
E cosa fare, allora, per ridurre l’uso dei veicoli privati? Intanto, a Roma, sta proliferando il Car Sharing, che con Car2Go, e da qualche giorno Enjoy (il servizio di Car Sharing di Eni), che si sono aggiunti al servizio offerto dall’ATAC, si sta diffondendo sempre di più tra gli automobilisti Romani. Un servizio che può contribuire ad alleggerire il traffico di Roma.
Un altro mezzo che può senz’altro contribuire ad alleggerire questo eccessivo traffico è, sicuramente, la bicicletta. Un mezzo che a Roma, a detta di molti, non parte avvantaggiato, per via della morfologia del territorio capitolino, tutt’altro che pianeggiante, un mezzo sul quale le istituzioni non hanno mai investito più di tanto, e del quale la rete di piste ciclabili, molto ridotta, non favorisce certo l’utilizzo.
Oggi, il Sindaco Ignazio Marino, nella trasmissione mattutina di Rai Tre “Buongiorno Regione”, ha parlato soprattutto di traffico e mobilità, e tra le varie questioni sollevate c’è stata proprio quella della ciclabilità. Il Sindaco ha infatti detto che a giorni entrerà in funzione la nuova pista ciclabile di Monte Mario e che, a breve, inizieranno i lavori per quella lungo la Nomentana. Due itinerari strategici, e piuttosto importanti.
Ma andiamo nello specifico: a Roma la ciclabilità serve, come in ogni metropoli, per combattere il traffico. Non è la principale soluzione al problema, ma è sicuramente un ottimo modo per alleggerirlo. A Roma, la ciclabilità ha preso schiaffi ovunque, in primo luogo sulla nascita del servizio di Bike Sharing, servizio prima istituito, poi abbandonato a se stesso. Se il Comune vuole davvero investire sulla ciclabilità, non deve fare piste ciclabili fini a loro stesse, ma deve metterle a sistema nell’ambito della mobilità globale di Roma.
Non si fa una ciclabile “tanto per”, ma la si mette in un’idea più ampia, in una serie di percorsi ciclabili su rotte strategiche: se molti a Roma ritengono le ciclabili inutili, è perchè spesso sono state costruite, e magari interrotte, senza metterle a sistema con gli altri percorsi ciclopedonali: quindi, perchè queste funzionino, serve un investimento vero, e che le istituzioni, Comune in testa, siano i primi a crederci.
La ciclabile di Monte Mario, in procinto di entrare in funzione, rispetta questi criteri. E’ una ciclabile lunga, e mette in collegamento molte zone lungo la direttrice della FR3: una ciclabile che potrebbe contribuire ad alleggerire il traffico notevolmente. Ma non deve essere un punto morto: se non si continua negli investimenti, non si cerca di creare un vero servizio di Bike Sharing, ma si creano nuove ciclabili solo di tanto in tanto e si abbandonano al degrado quelle esistenti, la bicicletta non sarà mai vista dai Romani come un vero mezzo di trasporto alternativo anche alla macchina. Il Sindaco Marino ha dato l’esempio al riguardo muovendosi lui stesso in bicicletta, ma oltre a questo, riuscirà, o quantomeno si impegnerà davvero a migliorare la mobilità ciclabile a Roma?