Ieri la Consulta ha rinviato “a nuovo ruolo” l’udienza prevista per il 4 ottobre in cui la Corte Costituzionale avrebbe dovuto pronunciare in merito alla nuova legge elettorale (l’Italicum). Un giudizio sulla riforma dovrebbe quindi arrivare o a Natale o addirittura nel 2017. La scelta del rinvio era stata già anticipata da alcuni giornali diversi giorni fa.
Ma perchè la Consulta ha deciso di far slittare l’udienza sulla legge elettorale?
In un articolo apparso sul Corriere della Sera venivano spiegati i motivi per cui la Consulta avrebbe optato per uno slittamento dell’udienza.
Uno di carattere tecnico-giuridico: uno dei punti contestati riguarda infatti l’incompatibilità tra l’Italicum che elegge i deputati e il cosiddetto Consultellum che sceglie i senatori. Ma se dovessero vincere i Sì alla consultazione referendaria questo punto non avrebbe più senso visto che il nuovo sistema è pensato solo per la Camera.
L’altro motivo è politico: un Sì all’Italicum prima della consultazione diverrebbe una vittoria per il premier Matteo Renzi e potrebbe rappresentare uno spot a favore della riforma costituzionale. Una parziale bocciatura invece complicherebbe i piani di Palazzo Chigi e potrebbe essere sfruttata dagli avversari del capo del governo in ottica referendaria.
Legge elettorale, la proposta M5S
Intanto il Movimento 5 Stelle ha depositato oggi a Montecitorio una mozione che impegna la Camera ad “approvare in tempi rapidi una nuova legge elettorale con formula proporzionale in circoscrizioni medio-piccole e preferenze”. I Cinque Stelle rilanciano il “Democratellum“, la proposta di legge alternativa all’Italicum.
“L’Italicum va cancellato tout court – affermano i deputati pentastellati della commissione Affari costituzionali – in quanto non è una legge migliorabile perchè è antidemocratica e incostituzionale. Il governo Renzi sembra composto da un gruppo di dilettanti allo sbaraglio perchè non è stato neanche in grado di scrivere una buona legge elettorale, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta. Non ci piace l’Italicum, a prescindere dal fatto che possa farci vincere le elezioni o meno, perchè a noi sta di più a cuore l’interesse dei cittadini, che devono essere adeguatamente rappresentati in Parlamento sia alla Camera che al Senato”.