Virginia Raggi: il giudizio della stampa internazionale
Il commento di importanti quotidiani come New York Times e Wall Street Journal sui primi mesi di governo della sindaca di Roma non poteva essere molto positivo. L’elezione della Raggi, risalente al giugno scorso, ha rappresentato il punto più alto toccato finora dal Movimento Cinque Stelle, scrive il Nyt. Tuttavia, dopo appena 3 mesi, il “momento più scintillante” è diventato “a mess”, un “pasticcio”. A supportare queste parole i noti casi romani: il problema rifiuti, le importanti dimissioni, senza dimenticare le indagini, che hanno colpito l’entourage capitolino, la lettera dei manager romani che invocano una guida lamentando la paralisi amministrativa e così via.
Virginia Raggi: il giudizio della stampa internazionale
Prima delle elezioni, la 38enne candidata a 5 stelle aveva attirato l’attenzione della stampa internazionale: i giudizi incassati all’epoca erano più che positivi, a tal proposito, non si può non ricordare un famoso articolo elogiativo dell’Economist. Oggi, la Raggi piace ancora alla stampa internazionale, nonostante il tradizionalmente “difficile” rapporto tra Movimento e giornalisti. Infatti, anche oltreoceano si precisano le “ataviche” difficoltà che incontra chi governa Roma, a partire dalla raccolta dei rifiuti, “certainly not a Raggi’s invention”. D’altra parte, la domanda che si pongono i commentatori a stelle e strisce (che poi sono tutte giornaliste italiane) è un’altra: l’esperienza di governo della Raggi finirà per nuocere al M5S sul piano nazionale?
A questa domanda cerca di rispondere il Wall Street Journal che chiama in causa il noto sondaggista Nando Pagnoncelli. “I sostenitori del Movimento potrebbero essere molto indulgenti – ha analizzato l’amministrato delegato di Ipsos Italia – nel trade-off tra competenza e onestà, i sostenitori scelgono l’onestà, per questo motivo perdoneranno alcuni passi falsi”.