Sondaggi politici: metà degli australiani contro i musulmani
La scorsa settimana Pauline Hanson, leader del partito populista One Nation, ha messo in guardia l’Australia: il paese rischia di essere “sommerso” (swamped) da immigrati musulmani. Secondo l’ultimo sondaggio dell’istituto australiano Essential, poco meno della metà del paese sarebbe d’accordo con la sua proposta di vietarne l’ingresso “down under”. Infatti, il 49% degli oltre mille intervistati si è detto favorevole all’istituzione di un bando, 9 punti di percentuale indietro il fronte dei contrari.
Sondaggi politici: metà degli australiani contro i musulmani
Gli australiani a favore, soprattutto, perché i musulmani “non si integrano nella società” (41%). Bisogna vietarne l’ingresso in quanto costituiscono “una minaccia terroristica” per il 27% del campione preso in esame). “Non condividono i nostri valori” per questa ragione si supporta l’idea del bando nel 22% dei casi.
I musulmani costituiscono il 2,2% della popolazione australiana (23 milioni di abitanti) secondo l’ultimo censimento (2011). Le parole della Hanson, senatrice nota per le proprie campagne xenofobe (negli anni 90 aveva puntato gli immigrati di origine asiatica), non potevano che essere fortemente criticate dal commissario per la lotta alla discriminazione razziale Tim Soutphommasane che, in un articolo apparso sul Guardian, ha invitato gli australiani a non cadere nel tranello ordito da alcuni politici per dividere il paese.