Sondaggi politici IPSOS per DiMartedì, italiani contro il prestito per l’anticipo delle pensioni
Sondaggi politici IPSOS per DiMartedì, italiani contro il prestito per l’anticipo delle pensioni
IPSOS prosegue la sua collaborazione con Ballarò, analizza il presente e gli stati d’animo della popolazione sulle questioni di più stretta attualità.
Questa settimana è la volta dell’anticipo sulla pensione, l’APE proposta dal governo che di fatto corrisponderebbe a un prestito erogato al pensionato per ritirarsi prima dell’età stabilita dalla riforma Fornero.
Ebbene, non piace molto agli italiani, che la giudicano troppo onerosa,
Sondaggi politici IPSOS per DiMArtedì, per il 65% non conviene accettare l’anticipo della pensione
Ben il 65% pensa che non convenga rinunciare fino al 20% dell’importo pensionistico pagandolo in rate per 20 anni, con una assicurazione in caso di morte.
Solo il 21% pensa che sia una buona opportunità, sarà però da vedere in quanti non resisteranno alla tentazione di uscire 3-4 anni prima dal lavoro, anche se è evidente che il desiderio collettivo sarebbe quello di ricevere lo stesso assegno senza decurtazioni, come se la legge Fornero non ci fosse mai stata.
Sondaggi politici, i politici con avviso di garanzia si dovrebbero dimettere per il 55% degli italiani
Le altre domande della serata vertevano sulla questione morale. E’ un tema da tempo dibattuto l’opportunità di dimettersi o meno davanti a un avviso di garanzia. Gli esempi e i casi controversi sono innumerevoli.
Gli italiani sembrano avere pochi dubbi: per il 55% ci si dovrebbe dimettere senza se e senza ma. Solo il 26% attenderebbe la condanna, mentre solo il 9% farebbe come alcuni partiti nei confronti di propri esponenti indagati, ovvero attenderebbe almeno un rinvio a giudizio.
Ancora meno, il 7%, pensa che non dovrebbe dimettersi in alcun caso
E in effetti sembra essere l’onestà la qualità che manca maggiormente all’attuale classe dirigente, in base all’altra domanda posta agli intervistati. La pensa così il 39% del campione
Poco dopo c’è la competenza, scelta dal 36%, mentre solo il 15% pensa che vi sia un deficit del rigore.