Mercoledì 24 marzo il partito del presidente turco Erdoğan, l’AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo) ha tenuto il suo settimo congresso ad Ankara. L’evento è stato accompagnato da numerose critiche per i rischi di assembramento durante la pandemia di COVID-19. L’AKP sta vivendo un momento difficile: la coalizione dell’opposizione cresce nei sondaggi, e i tassi di approvazione del presidente sono in picchiata. Per correre ai ripari, Erdoğan avrebbe deciso un rimpasto di governo.
La crisi del partito di Erdoğan
Gli ultimi anni sono stati politicamente turbolenti per l’AKP. Al potere dalla sua creazione nel 2001, il partito di Erdoğan ha dominato tutte le elezioni dall’inizio del millennio. Il fallito colpo di Stato del 2016 e la repressione che n’è seguita ha permesso a Erdoğan di vincere le elezioni presidenziali del 2018 direttamente al primo turno, ma da allora il suo consenso è gradualmente diminuito. La gestione della pandemia, l’adozione di misure sempre più repressive e la crisi finanziaria scoppiata nel 2018 hanno colpito la popolarità del presidente e del suo partito, come dimostrato nel grafico qui sotto. Secondo i sondaggi più recenti, Erdoğan verrebbe sconfitto al secondo turno se le elezioni si tenessero oggi.
Cosa è successo al Congresso dell’AKP
In primo luogo, il Congresso ha rieletto Erdoğan a capo del partito, con 1,428 voti su 1,431. É stato poi nominato il nuovo Comitato Centrale del partito. Qui si è assistito ad un cambiamento abbastanza profondo: quasi un terzo dei 75 membri sono di nuova elezione.
Erdoğan ha poi tenuto un lungo discorso, in cui ha ribadito la necessità di dotare il paese di una nuova costituzione entro il 2023, centenario della nascita della Repubblica e anno di elezioni presidenziali e parlamentari. Il Presidente turco ha poi negato l’intenzione di organizzare elezioni anticipate, dopo che la notizia aveva sollevato aspre critiche dall’opposizione. Tuttavia, il Segretario dell’AKP Mahir Ünal ha parlato apertamente di un rimpasto di governo:
Quando un cambiamento viene annunciato (…), ci deve essere un movimento in tutto il sistema. Lui [Erdoğan] userà una nuova organizzazione per il 2023, non solo nel partito ma anche nel suo team. Lo vedremo già nei prossimi giorni.