Olimpiadi Roma 2024: Raggi e quella promessa non mantenuta
Ieri pomeriggio il sindaco Virginia Raggi ha ufficializzato il NO alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, in una conferenza stampa trasmessa anche via streaming sul blog di Beppe Grillo. Il tutto nella giornata in cui la prima cittadina della capitale avrebbe dovuto incontrare il presidente del Coni Giovanni Malagò. L’uso del condizionale ha a che fare con la mancata realizzazione dell’incontro, previsto per le 14.30 di ieri presso il Campidoglio, a cusa di un ritardo, un “contrattempo”, come spiegato dalla Raggi successivamente in conferenza stampa.
Ma a far discutere è soprattutto la decisione della prima cittadina, che stride con quanto detto dalla stessa durante la campagna elettorale: “Se dovessi diventare sindaco sarò io stessa ad indire un referendum consultivo”, dichiarava durante un testa a testa con il candidato del centro sinistra Giachetti.
Olimpiadi Roma 2024: Raggi e lo scivolone sul referendum
L’ipotesi di un referendum per capire come la pensano i romani sulla questione Olimpiadi è stata scartata dalla Raggi stessa, durante la conferenza stampa: “Il referendum sulle Olimpiadi i romani lo hanno già fatto. In quasi 800mila hanno scelto con il loro voto (alle recenti elezioni amministrative) … Noi non abbiamo mai cambiato idea sulle Olimpiadi”.
Queste dichiarazioni non hanno comunque messo in sicurezza il sindaco capitolino dalle accuse di “tradimento elettorale”. In molti in queste ore stanno osservando come la issue Olimpiadi non fosse inclusa “nero su bianco” nel programma elettorale della Raggi. E il 70% dei votanti romani che al ballottaggio hanno permesso l’elezione della cinque stelle a sindaco di Roma non ha manifestato, né formalmente né sostanzialmente, il suo dissenso alla candidatura della capitale alle Olimpiadi. Anzi, dall’inizio dell’anno quasi tutti i sondaggi pubblicati testimonierebbero il consenso degli abitanti della capitale ai Giochi olimpici.
Camilla Ferrandi