Dal prossimo 10 ottobre i cittadini non potranno più sapere se i propri parlamentari durante le sedute della Camera seguono e partecipano alla discussione o si godono la partita della squadra del cuore sul proprio tablet. Oppure non potranno più venire a conoscenza di sonnellini estemporanei sulle comode poltroncine di Montecitorio (vedi alla voce Vito Crimi o Nitto Palma) o anche di conciliaboli e capannelli tra parlamentari di forze politiche diverse – e spesso opposte – per trovare la quadra su un determinato provvedimento. Tra venti giorni infatti entrerà in vigore a Montecitorio un nuovo codice di comportamento per i giornalisti e operatori che entrano alla Camera. Il nuovo documento è una sorta di autoregolamentazione in quanto deve essere sottoscritto dal giornalista o dall’operatore se vuole ottenere l’accredito per la tribuna stampa di Montecitorio. Senza la firma, niente accesso. A riportarlo è stato ieri Il Fatto Quotidiano che ha potuto leggere per intero il nuovo documento in vigore dal prossimo 10 ottobre. “Per chi viola le regole – è il passaggio citato dal giornale diretto da Marco Travaglio –, il Collegio dei deputati Questori potrà disporre il divieto temporaneo di accesso alle strutture”.
Camera dei deputati: interrompere le riprese alla sospensione della seduta
Oltre a stabilire l’obbligo di assistere ai lavori in silenzio e con “un contegno improntato al massimo rispetto dell’istituzione parlamentare”, il nuovo codice prevede l’obbligo di interrompere “immediatamente” le riprese al momento della sospensione della seduta, ovvero quando i deputati escono dall’aula o si complimentano/azzuffano tra loro per i provvedimenti appena approvati/respinti. Le pacche sulle spalle, le strette di mano vigorose tra Renzi e Verdini o la fila per andare a baciare il Ministro Boschi dopo l’approvazione definitiva della riforma costituzionale, non potranno più essere documentate.
Il nuovo codice: rispettare il diritto di cronaca parlamentare
Inoltre, scrive il Fatto Quotidiano, non si potrà più “fotografare o riprendere” le comunicazioni telefoniche dei deputati e soprattutto non si potrà più diffondere foto o video “non essenziali per l’esercizio del diritto di cronaca relativo all’attualità e allo svolgimento dei lavori in Aula”. Cosa si intende per “diritto di cronaca” nel contesto di una seduta parlamentare, però, gli autori del regolamento non lo spiegano affatto. Riprendere un parlamentare della Repubblica, quindi un rappresentante eletto dai cittadini, che gioca a campo minato in aula può essere considerato o no “diritto di cronaca”? Hanno i cittadini diritto di sapere se il proprio parlamentare si impegna, partecipa e segue la seduta o gioca sul proprio tablet? Probabilmente no. Parola della Camera dei Deputati.
@salvini_giacomo