Usa 2016, il New York Times appoggia Hillary Clinton
Alla vigilia del primo dei quattro dibattiti che andranno in scena prima dell’election day di novembre, il New York Times decide di schierarsi al fianco di Hillary Clinton contro il suo sfidante Donald Trump. Il più importante quotidiano americano aveva già fatto un endorsement a favore dell’ex Segretario di Stato durante il periodo delle primarie del partito democratico, mentre nelle file del Gop aveva sostenuto il candidato più moderato in campo, ovvero il governatore dell’Ohio (che non sosterrà Trump) John Kasich. Il titolo dell’articolo firmato dall’editorial board – che nei giornali americani non corrisponde alla redazione – è emblematico: “Hillary for President”. L’incipit è questo: “in un anno elettorale normale, dovremmo confrontare i due candidati alla presidenza sui temi. Ma questo non è un normale anno elettorale”.
“Il nostro obiettivo – si legge nell’articolo – è quello di convincere quelli tra voi che stanno esitando a votare per Hillary Clinton perché siete riluttanti a votare per un democratico, o per un altro Clinton, o per un candidato che non sembra offrire un reale cambiamento”. Insomma, il quotidiano newyorchese punta esplicitamente a quegli elettori che ancora oggi appaiono indecisi e riluttanti a votare per una candidata che, seppur molto preparata ed esperta, non brilla certo per affidabilità e credibilità. Almeno “in superficie” come ci tiene a sottolineare anche la “Lady Grigia”.
Il confronto tra Hillary Clinton e Donald Trump è tutto a favore della prima. “Il nostro appoggio si basa sul rispetto per la sua intelligenza, esperienza, tenacia e coraggio nel corso di una carriera quasi tutta di servizio pubblico, e spesso come unica donna in campo” scrive il New York Times. Dall’altra parte invece, il magnate immobiliare è il “peggior candidato alla Presidenza espresso da un partito nella storia moderna americana” e non “comunica nulla su se stesso e sui suoi piani, promettendo la luna e offrendo le stelle a rate”.
Il principale quotidiano americano si sofferma anche su quelle che saranno le principali sfide, soprattutto in politica estera, del nuovo inquilino della Casa Bianca dal 20 gennaio in poi: “la guerra, il terrorismo e le pressioni della globalizzazione” in Medio Oriente, Asia, Russia, Europa orientale ma anche in Gran Bretagna e Stati Uniti, “stanno erodendo i valori democratici, usurando alleanze e sfidando gli ideali di tolleranza e benevolenza”. Nei suoi 40 anni di esperienza Hillary Clinton ha “studiato questi fenomeni e individuato risposte a questi problemi”. Donald Trump invece no.
I successi di Hillary Clinton in politica estera
Oltre a ripercorrere la carriera istituzionale della candidata democratica mettendo in evidenza i risultati raggiunti, il New York Times dà un giudizio positivo alla Clinton anche in politica estera, ambito nel quale viene spesso criticata per la sua adesione alla guerra in Iraq o per la decisione di seguire a ruota Gran Bretagna e Francia nell’invasione della Libia. Nonostante lei “condivida una buona parte di responsabilità della politica estera dell’amministrazione Obama”, i suoi successi sono “notevoli”: ha contribuito a rafforzare le sanzioni contro l’Iran che hanno portato alle trattative sul programma nucleare, ha contribuito al cessate il fuoco tra Israele e Hamas, ha promosso il TPP (Trans-Pacific Partnership) con la Cina e infine ha cercato, seppur senza successo, di ricostruire i rapporti con la Russia dimostrando di essere una “realista” che non si ritira dietro a “oceani e muri” ma che “si impegna nel mondo per proteggere i propri interessi e ideali”.
Dal 1860 ad oggi il New York Times ha appoggiato per 40 campagne elettorali consecutive uno dei candidati alla Presidenza. La prima volta risale al 1860, 9 anni dopo la fondazione del giornale, in favore del Repubblicano Abramo Lincoln, padre della patria e ricordato nei secoli per aver messo fine alla schiavitù. Da lì in avanti, il quotidiano newyorchese ha sostenuto 12 candidati repubblicani e 28 candidati democratici. Sui 40 casi totali, in 24 occasioni il candidato appoggiato dal Nyt è stato eletto alla Casa Bianca. Il più importante quotidiano degli Stati Uniti spesso viene etichettato per le sue posizioni “liberal” (anche se questo sembra un’asserzione un po’ semplicistica) e a dimostrarlo sono gli editoriali di sostegno degli ultimi 50 anni: dal 1960 ad oggi, infatti, il New York Times ha sostenuto apertamente tutti i candidati democratici alla Presidenza.
@salvini_giacomo