Ecco da dove provengono le richieste di censura su Twitter

mappa censura twitter situazione primo semestre 2016

Censura: ecco una mappa con tutte le richieste ricevute da Twitter nel primo semestre 2016

Oltre 5 mila richieste di censura in 6 mesi. E’ questa la situazione relativa a Twitter, uno dei principali social network al mondo, secondo un report diffuso dalla stessa azienda, che illustra la situazione relativa al primo semestre 2016.

Nel dettaglio, le richieste di censura ricevute sono 5195, con un incremento del 13% rispetto al precedente semestre, che conferma dunque numeri considerevoli dopo l’impennata registrata tra il primo ed il secondo semestre 2015.

Censura su twitter: i numeri del primo semestre 2016

Delle oltre 5 mila richieste, poco meno del 15% sono frutto di ingiunzioni effettuate dai tribunali giudiziari. La gran parte, invece, proviene da richieste legali effettuate da agenzie governative, polizia ed altri soggetti. Ad essere coinvolti sono stati oltre 20 mila account, di cui però – come sottolineato dallo stesso social network – solo poco più di 1/4 hanno subito rimozioni od oscuramenti per violazioni accertate.

Ma quali sono gli Stati particolarmente attivi nelle richieste di censura? La mappa qui sotto contribuisce a far luce sul fenomeno. (clicca sull’immagine per una visualizzazione più ingrandita)

Censura su Twitter: Russia e Turchia sugli scudi

Come si può notare, gli Stati più coinvolti nell’attività di censura sono Russia e Turchia, i due Paesi che – come sottolineato dallo stesso social – sono storicamente più impegnati sul tema. Sono ben 1601 le richieste giunte da Mosca, pari addirittura al 30% del totale di richieste ricevute da Twitter nel primo semestre 2016. Ma ancor più attiva è la Turchia di Recep Tayyip Erdogan, con ben 2493 richieste, pari addirittura al 48% delle richieste totali. In sostanza, da Mosca ed Istanbul giungono quasi i 4/5 del totale delle richieste di censura ricevute dal social network tra gennaio e giugno.

Da dove arriva invece il restante 20%? In particolar modo dalla Francia, con 466 richieste. Più dietro invece Regno Unito e USA, rispettivamente con 174 e 100 richieste. Discretamente attivi anche Giappone (67 richieste) e Germania (63).

Nel complesso, come sottolineato dallo stesso Twitter, le richieste sono giunte da 37 Paesi, di cui ben 5 presenti per la prima volta nel report stilato dall’azienda: Azerbaijan, Cile, Maldive, Filippine ed Israele.

(grafico e mappe: transparency.twitter.com)