“Siamo alla vigilia di una nuova, grave crisi economica. Che aggraverà il pericolo della fine delle democrazie, così come le abbiamo conosciute”. E’ un Carlo De Benedetti pessimista quello che si concede in un’intervista al Corriere della Sera.
Il presidente del gruppo editoriale L’Espresso traccia un quadro fosco dell’attuale situazione politica estera e italiana. “Tre anni fa, il fenomeno Trump non sarebbe stato possibile. Nei sondaggi è sottostimato: molti si vergognano di dire che lo votano. In Francia non si può escludere che diventi presidente Marine Le Pen La Spagna è senza governo da un anno, il Portogallo in bilico, la Grecia è ancora lì perché nessuno ha interesse a fare davvero i conti. In Polonia vige un nazionalismo di destra. L’Ungheria è già passata all’estrema destra, l’Austria no ma solo grazie alla colla delle buste che ha causato il rinvio delle presidenziali. In Italia, sulla base dei sondaggi, i Cinque Stelle oggi potrebbero vincere le elezioni”.
De Benedetti: “Cinque Stelle populisti”
Già, i Cinque Stelle. Secondo De Benedetti vengono votati “più per disperazione che per convinzione”. Un movimento “populista” che fa solo “tattica”. Per sconfiggerlo, spiega, serve un’alleanza tra Parisi e Renzi.
Sul premier De Benedetti usa il bastone e la carota. Se perde “dovrà dimettersi. Anche se non credo che lascerà la politica. E per fortuna, perché ha dimostrato di avere energia e qualità”. Se vince dovrà allearsi con Berlusconi “Renzi avrà bisogno di lui. La scelta di Parisi si spiega così. Insieme, Renzi e Parisi si accorderanno, ridimensionando la sinistra e restituendo Salvini alle valli che aveva disceso con orgogliosa sicurezza”.