Mappa: l’orientamento dei governi europei
Stephen Wolf, autore del sito specializzato in analisi elettorali DailyKos, ha realizzato un interessante grafica del continente, evidenziando con colori diversi gli stati europei a seconda dell’orientamento politico delle rispettive maggioranze di governo (l’ordinamento dello stato e la forma di governo, entrambi fattori che determinano l’effettivo “peso” di quest’ultima, non vengono considerati).
Mappa: l’orientamento dei governi europei
In marrone i paesi con al governo la sinistra: la Francia (Primo ministro Manuel Valls del Partito Socialista), il Portogallo (Primo ministro Antonio Costa, segretario del Partito Socialista Portoghese), l’Albania (Primo ministro Edi Rama del Partito Socialista d’Albania), il Montenegro, governato da Mila Dukanovic esponente di spicco del Partito democratico dei Socialisti, e Malta in mano al laburista Joseph Muscat.
Invece, in blu sono rappresentati quelli con al governo una maggioranza di destra: il Regno Unito di Theresa May, l’Ungheria di Viktor Orban ma anche la Danimarca di Lars Lokke Rasmussen (leader del partito liberale Venstre), il Belgio di Charles Michel del Movimento Riformatore (è al governo con tre partiti di centro-destra fiamminghi), la Polonia di Beata Szydlo (Diritto e Giustizia), la Norvegia del Primo ministro Erna Solberg (Partito Conservatore Norvegese), l’Islanda di Sigurdur Ingi Johansson (Partito Progressista), la Macedonia di Emil Dimitriec (VMRO-DPMNE) e, infine, la Lettonia a marca Maris Kucinskis (prima nel Partito Popolare ora nella formazione locale Partito di Liepaja).
Capitolo “larghe intese”. In rosa gli stati con al governo la sinistra in coalizione con delle forze di centro: qui c’è l’Italia ma anche la Grecia di Tsipras, l’Austria del Cancelliere socialdemocratico Christian Kern, la Slovenia di Miro Cerar (Partito del Centro Sinistra Moderno), la Repubblica Ceca di Bohuslav Sobotka e la Slovacchia di Robert Fico, entrambi, con gli opportuni distinguo, sono socialdemocratici, come Algirdas Butkevicius, premier della Lituania, e Stefan Lofven, primo ministro della Svezia.
Diametralmente, in azzurro gli stati con al governo la destra in coalizione con il centro: la Spagna di Rajoy, la Germania della Merkel, la Repubblica d’Irlanda del Taoisech Enda Kenny (Fine Gael), la Croazia dove l’indipendente Tihomir Oreskovic guida l’esecutivo a firma HDZ-MOST, i Paesi Bassi di Mark Rutte (VVD), la Finlandia di Juha Sipila (Partito di Centro Finlandese), l’Estonia del giovane Taavi Roivas (Partito Riformatore Estone), la Moldavia di Pavel Filip (appartiene al Partito Democratico, che è centro sinistra ma attualmente al governo con 2 formazioni di destra/centro-destra, una di centro e una “trasversale”), la Serbia di Aleksandar Vucic (Partito Progressista Serbo), il Kosovo di Isa Mustafa (Lega Democratica del Kosovo), la Bulgaria di Bojko Borisov (GERB) e Cipro, dove il (centro-destra) Raggruppamento Democratico (DISY) del Presidente Dicos Anastasiades è alleato dei centristi del Partito Democratico (DIKO).
Infine, contrassegnati in viola gli stati che presentano un governo di centro o una situazione di consociativismo e condivisione del potere: Svizzera (dove il Presidente del Consiglio Federale è il liberale Johann Schneider-Amman), Romania (verrà guidata dal “traghettatore” Dacian Ciolos fino a nuove elezioni, in seguiro alle dimissioni dell’ex premier Victor Ponta) e Bosnia (Capo del Consiglio dei Ministri il bosgnacco Denis Zvizdvic del Partito d’Azione Democratica di centro-destra che gestisce, come da tradizione, un governo formato da esponenti di altri schieramenti dell’arco politico e rappresentanti delle altre nazionalità costitutive della Federazione).