Presidenziali Usa, la profezia di Helmut Norpoth: “Vincerà Trump”
Presidenziali Usa. Il bilancio del primo dibattito sembra premiare Hillary Clinton: la candidata democratica si è dimostrata calma e preparata su tutti gli argomenti, mentre Donald Trump è apparso agitati e impreparato su economia, lavoro, sicurezza.
Una Clinton convincente, sempre più vicina alla Casa Bianca. Ma c’è una voce fuori dal coro. Helmut Norpoth, professore di Scienze del comportamento politico all’Università di Stony Brook di New York, è certo che il prossimo presidente sarà il repubblicano Donald Trump. Norpoth è convinto: “lo dicono i numeri: vincerà Trump. È una questione di statistica. Che, lo dico senza alcun coinvolgimento ideologico, nel 2016 va dalla parte del candidato repubblicano”. Il Primary Model, modello statistico che ha elaborato, assegna la vittoria al repubblicano con un ampio margine: “secondo i miei calcoli ‘The Donald’ ha l’87 per cento di possibilità di diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti”.
Presidenziali Usa, Norpoth: “Difficile ottenere il terzo mandato”
Una vittoria che sembra essere certa, secondo il modello di Norpoth, anche alla luce del dibattito di martedì scorso: “ho fede nel mio modello. Si basa sullo studio di 100 anni di elezioni a partire dal 1912, lo applico dal 1996 e per le scorse cinque elezioni ha funzionato. È vero, Hillary è andata meglio. Ma una cattiva performance al primo dibattito non vuol dire essere già sconfitti. Ricordate Obama nel 2012 contro Romney? Il primo andò male: vinse lo stesso le elezioni. In favore della mia previsione, invece, ci sono diversi fattori statistici concreti”. Il modello si basa principalmente su due fattori: i numeri di voti ottenuti alle primarie iniziali, da sempre importanti per capire come vanno le cose alle presidenziali di novembre. Trump, che aveva più rivali di Hillary, è andato meglio. Il secondo fattore è l’electoral pendulum, che questa volta per Norpoth propende deciso per i repubblicani: “in genere non è difficile che il partito già alla Casa Bianca vinca un secondo mandato. Ma ottenere il terzo è sempre stato più complesso, e finora molto ha sempre dipeso da come veniva vinto il secondo mandato”.
Solo a novembre sapremo se le valutazioni di Norpoth sono esatte: “il fattore emotivo può cambiare fino all’ultimo le cose. Ma se pure Hillary dovesse vincere le elezioni, non penserò che è il mio modello statistico a essere sbagliato. Semmai che queste sono elezioni speciali: un candidato come Trump suscita sentimenti estremi”.