Movimento 5 Stelle, Pizzarotti lascia: ecco le motivazioni dell’addio

movimento 5 stelle, pizzarotti, sospeso, parma

Aggiornamento 3 ottobre – Ora è ufficiale: il sindaco di Parma Federico Pizzarotti lascia il Movimento 5 stelle. L’annuncio è arrivato nella conferenza stampa indetta nella sede del Municipio di Parma, alla presenza del vicesindaco, degli assessori e dei consiglieri di maggioranza. Una decisione “non più rinviabile”, secondo il sindaco parmense, rilanciando le critiche ad un sistema di scelte – quello del M5S – ormai sempre più chiuso nelle “segrete stanze”. Pizzarotti dunque annuncia di lasciare “da uomo libero”, abbandonando un “movimento che è cambiato”, che non è più “quello di quando è nato”, diventando quello “dei direttori praticamente nominati”. E aggiunge: “il tempo è galantuomo e vedremo come andrà a finire il Movimento. Mi spiace per gli attivisti e chiedo scusa ai cittadini di Parma per la pazienza che hanno avuto. Noi andiamo avanti”.

Pizzarotti annuncia che continuerà “a lavorare per la città” – ma non si pronuncia sul futuro, con vista alle elezioni amministrative 2017, annunciando però che “il tempo è galantuomo” – e non risparmia una stoccata alla Giunta Raggi: “Cosa sarebbe successo se avessi nominato un ex tesserato del Pd in Iren o una ex consulente di Ama? Siamo stati messi in croce per molto meno. Altro che dare la colpa ai giornalai…non esiste più una coscienza critica e mi sono stufato. In Parlamento c’è gente spaventata che ha paura di dire le cose”. Una stilettata al primo cittadino capitolino, tra i primi ad accusare Pizzarotti di scarsa trasparenza sul caso che ne aveva sancito la sospensione dal M5S (salvo poi gestire in maniera altrettanto poco chiara la questione Muraro).

Sono passati solo pochi giorni dalla nomina dei due assessori mancanti della giunta Raggi e all’interno del Movimento 5 Stelle sta per scoppiare un’altra bomba: Federico Pizzarotti sarebbe pronto a lasciare il movimento domani in una conferenza stampa convocata per le 10.30. E’ stato proprio il Sindaco di Parma ad annunciare la convocazione dell’uscita pubblica sul proprio profilo facebook: “Ho parlato con la mia maggioranza e con gli attivisti di Parma. Siamo tutti compatti, e lunedì alle 10:30 pubblicamente scioglieremo le riserve sui nostri passi futuri”. E’ stato lo stesso primo cittadino, nel suo post, a far presagire di voler andarsene. Secondo le indiscrezioni raccolte da giornali e agenzie di stampa, Pizzarotti domani ufficializzerà la sua uscita dal Movimento 5 Stelle e scioglierà le riserve su una sua ricandidatura nel 2017 a Sindaco di Parma. Pizzarotti, scrive stamani il Corriere della Sera, potrebbe intraprendere anche un’azione legale nei confronti dei vertici.

Gli ultimi mesi difficili tra Pizzarotti e il M5S

I rapporti tra Federico Pizzarotti e i vertici del Movimento 5 Stelle sono difficili da tempo. Ancora prima dell’indagine per abuso d’ufficio che lo ha coinvolto direttamente (a settembre è arrivata l’archiviazione), Pizzarotti aveva chiesto più volte un confronto con il direttorio sull’orizzonte politico del Movimento 5 Stelle che, però, non c’era mai stato. Poi, il 12 maggio scorso (alla vigilia di importantissime elezioni amministrative), la Gazzetta di Parma ha rivelato l’esistenza di un’indagine a suo carico – reato contestato: abuso d’ufficio – per due nomine del Teatro Regio di cui Pizzarotti presiede la Fondazione. L’indagine della Procura di Parma viene innescata da un esposto del senatore Pd, Giorgio Pagliari. Lo stesso primo cittadino in quell’occasione aveva parlato di “atto dovuto” dei magistrati. Dopo poche ore, alcuni giornali scrissero che Pizzarotti aveva saputo dell’iscrizione nel registro degli indagati da febbraio e l’aveva sempre taciuta ai vertici del Movimento. Così, il giorno successivo, Beppe Grillo con un post sul blog dichiarò sospeso il Sindaco di Parma perché “la trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle” e perché “non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico”. In un’intervista del giorno dopo al Corriere della Sera, il primo cittadino aveva già fatto balenare l’idea di lasciare il Movimento: “con loro non ha più senso restare” disse. Un mese dopo, la situazione di Pizzarotti è stata complicata ancora di più da un’altra iscrizione nel registro degli indagati – senza però ricevere alcun avviso di garanzia, come ha scritto il Fatto Quotidiano – per l’alluvione del fiume Baganza dell’ottobre 2014. L’accusa: disastro colposo. Per tutta l’estate, comunque, le richieste di un confronto tra Pizzarotti e i vertici del Movimento sono state per lo più ignorate da Roma e la sospensione è stata tenuta in stand by soprattutto per motivazioni politiche: le amministrative vittoriose a Roma e a Torino e le prime difficoltà della giunta Raggi che hanno provocato non poca agitazione all’interno del Movimento 5 Stelle. A metà settembre intanto è arrivata l’archiviazione del Sindaco per le nomine del Regio. E domani, potrebbe arrivare anche la sua uscita dal Movimento.

Pizzarotti: i vertici hanno mancato di rispetto ai parmigiani

Federico Pizzarotti è stato il primo sindaco a 5 stelle in un’importante Comune italiano. Vinse le elezioni nel 2012 con il 60% dei voti al secondo turno contro l’allora Presidente della Provincia, Vincenzo Bernazzoli. Nei giorni scorsi, in due post sulla propria pagina facebook, ha ricordato i tempi in cui “eravamo un pugno di giovani con la voglia di provarci, con l’entusiasmo giusto per sognare un’Italia più bella, terra delle opportunità e non dei rimpianti” mentre oggi “siamo diventati Istituzioni: oggi molte cose sono cambiate, molti di quelli che erano con noi allora oggi si sono arresi, mentre per altri i giochi di potere hanno sostituito i rapporti umani di un tempo”. Poi, ieri, è arrivato l’annuncio della conferenza stampa di domani che dovrebbe sancire il suo addio al Movimento perché “dall’uno vale uno, siamo arrivati al passaggio dinastico tra padre e figlio” e così “i vertici del Movimento hanno mancato di rispetto i parmigiani” e “a nessuno è permesso farlo. I vertici del Movimento hanno dimostrato di non sapersi approcciare alla responsabilità”.

@salvini_giacomo