Appena 6 mesi di tempo e Renzi sconvolgerà il sistema politico italiano. Parola di Pier Carlo Padoan, ex alto dirigente Ocse, Fmi ed attuale Ministro dell’Economia e delle Finanze, in visita a New York per rassicurare gli investitori internazionali circa la delicata situazione italiana (piano di privatizzazioni di Enav, Poste e Fincantieri).
“Occupazione e crescita”: questo il binomio da seguire e conseguire durante l’esperienza ministeriale. Nell’intervista concessa a Rai News il titolare di via XX Settembre sostiene come “si cominceranno a vedere segni tangibili sempre più forti che l’economia italiana sta uscendo da una fase molto dura”. Riguardo il Governo, Padoan afferma come questo stia “lavorando su più fronti, anche quello della corruzione che sta affrontando con efficacia e determinazione: vedrete, il problema della corruzione diventerà sempre meno un problema”.
L’intervista scorre velocemente e l’argomento diventa il debito pubblico italiano, vero agente limitatore per gli investimenti: “la strada è la crescita. Gli interessi sul debito stanno scendendo e dovrebbero rimanere bassi. Ma ci vuole soprattutto crescita, ecco perché ci vogliono le riforme. Se ci fosse un po’ più di crescita, e ci sarà, lo sforzo fiscale dell’Italia non ha paralleli in Europa: solo la Germania ha lo stesso sforzo fiscale mantenuto nel tempo”. E sull’austerità imposta all’inizio del decennio (di cui il governo Monti era l’espressione più palese), il titolare del MEF asserisce: “il dilemma fra crescita e rigore è superato. Posso dire che l’Italia nella presidenza dell’Unione Europea metterà crescita e lavoro al primo posto”.
Daniele Errera