Quesito referendum costituzionale, Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle fanno ricorso al Tar
Il testo del quesito referendario va cambiato perchè “indicherebbe una presunta finalità della legge che non trova specifico riferimento in alcuna delle norme revisionate” e sarebbe incompleto e fuorviante, con il risultato di favorire il governo”. A dirlo sono Sinistra Italiana e il Movimento 5 Stelle che oggi hanno presentato ricorso al Tar del Lazio contro il quesito del referendum costituzionale presentato in tv dal premier Matteo Renzi. A depositare il ricorso sono stati gli avvocati Enzo Palumbo e Giuseppe Bozzi, esponenti del comitato Liberali per il NO, e dai senatori Crimi e Loredana De Petris (Sinistra italiana)
Quesito referendum costituzionale, Crimi (M5S): “E’ una truffa”
Si tratta di un “quesito truffa” esclama il senatore pentastellato Vito Crimi. “Una propaganda ingannevole, l’ennesima trovata di Renzi per prendere in giro gli italiani”. Il Pd, per bocca del senatore Andrea Marcucci, respinge le accuse. “Il M5S sfiora il ridicolo. Il questito del referendum costituzionale del 4 dicembre – sostiene – è conforme alla legge. E’ davvero incredibile che gruppi parlamentari che non hanno presentato un emendamento per cambiare il titolo del disegno di legge in oltre due anni, oggi facciano un inutile ricorso al Tar”.
Quesito referendum costituzionale, Benigni difende la riforma
In difesa del referendum costituzionale si è schierato l’attore Roberto Benigni. “Se vince il no il giorno dopo ti immagini? Il morale va a terra – ha affermato il premio Oscar, in un’intervista alle “Iene” – peggio della Brexit. I costituenti stessi hanno auspicato di riformarla la seconda parte, poi c’è la maniera di migliorarla ma se non si parte… Non è come qualcuno dice la riformeremo dopo. No, non accadrà mai più. Poi, certo, ci sono da rivedere alcune cose”.
Quesito referendum costituzionale, FT duro su Renzi
Chi si scaglia contro il referendum costituzionale è, a sorpresa, il Financial Times. “Le riforme faranno poco per migliorare la qualità del governo, della legislazione e della politica. Sono un ponte verso il nulla“. Il quotidiano della City cambia dunque parere dopo le lodi alla riforma fatte lo scorso luglio.
Il premier Renzi non appare però preoccupato. “Una Woodstock per promuovere le ragioni del no al referendum? Ne gioverebbe il fronte del Sì”.