Movimento 5 Stelle, sale la tensione tra ortodossi e moderati
Nonostante le parole rassicuranti di Grillo, la situazione all’interno del Movimento 5 Stelle rimane tesa. Lo scontro fra l’ala ortodossa e quella moderata è culminato oggi in un acceso scontro verbale e anche fisico tra due parlamentari pentastellati: Vincenzo Caso e Francesco Cariello.
I due, secondo quanto riporta Repubblica, si sarebbero ritrovati “minacciosamente faccia a faccia.
Le scintille iniziano in Transatlantico, ma lo scontro vero e proprio si consuma nel bel mezzo del cortile della Camera, mentre tutto intorno i parlamentari si concedono la sigaretta di metà mattina. Dalle vetrate dei corridoi, in molti si fermano per osservare il duello: tocca a Giorgio Sorial evitare il peggio, mettendo il proprio corpo tra i due contendenti. Per sedare lo scontro si lancia anche un altro collega a cinquestelle. Caso si allontana, inveendo. Cariello continua ad agitarsi, e quasi litiga anche con Sorial. Poco dopo, un big degli ortodossi come l’ex capogruppo Federico D’Incà riunisce (sempre in cortile) alcuni dei presenti e cerca di mettere ordine, invitando tutti a sforzarsi per mantenere la calma.
Movimento 5 Stelle, il vuoto decisionale
Il ridimensionamento del direttorio da parte di Grillo ha creato un vuoto decisionale all’interno del Movimento 5 Stelle. Proprio ieri, il fondatore ha illustrato le nuove regole sul tema espulsioni. Come anticipato da alcuni giornali, a decidere sull’allontamento non sarà più lui bensì tre giudici eletti in rete.
Espulsioni Movimento 5 Stelle, Grillo si tutela
“Dal 27 settembre – scrive sul blog Grillo – è attiva su Rousseau la votazione per l’aggiornamento del Non Statuto e del Regolamento del M5S. Io ho votato subito anche se le votazioni durano per un mese fino al 26 ottobre. Quindi anche voi dovete votare subito perché questa votazione è importantissima. È vitale per il MoVimento 5 Stelle”.
“La votazione è complicata. Lo è per la burocrazia e affinchè quello che emerge dalle votazioni vada bene a tutti, nessuno possa fare appello e io non riceva migliaia di denunce. Vi spiego in cosa consiste la votazione. L’aggiornamento del Non Statuto è relativo all’integrazione messa nero su bianco con il regolamento del M5S, di modo che nessuno possa dire che non è così. Il regolamento protegge me, protegge il MoVimento 5 Stelle da questa gente che va fuori delle regole”, spiega Grillo.
“Non sarò solo io a decidere delle espulsioni: il nuovo regolamento prevede tre probiviri che prenderanno questa decisione, in alcuni casi assieme a me in altri in totale autonomia. Quindi ci saranno tre probiviri che saranno eletti in rete che faranno da paravento anche a me, perché ricevo una querela al giorno! E non mi sembra giusto che voi state lì a non fare un cazzo e io prendo le querele. Benissimo: per proteggere un po’ me ci saranno i tre probiviri. Questo regolamento è un passo in avanti per la nostra organizzazione. Bisogna votare entro il 26 ottobre, ma non il 25 di ottobre, bisogna votare adesso”.
“Abbiamo questa procedura da fare, bisogna farla per salvaguardare il movimento da questi cazzoni che entrano e vogliono fare i cazzi loro. Non glielo permetteremo più”, precisa Grillo. “Abbiamo delle possibilità: mandarli via, non mandarli via, e se mandarli via oppure richiamarli in tutti e due i casi. Puoi richiamare: se han fatto una cazzata si richiamano, se no si mandano via, perché chi non accetta le regole deve andare in un altro posto, non è gradito”, spiega. “Chi va contro le regole non deve restare all’interno della comunità. Le nostre regole sono poche e sono semplici (i due mandati, nessuna alleanza, taglio degli stipendi, ecc), se vuoi stare dentro le rispetti, altrimenti vai fuori senza alcun rancore”, conclude Grillo.
In realtà, la decisione di cambiare le regole è nata dopo il ricorso di alcuni consiglieri pentastellati espulsi dal Movimento che hanno citato in giudizio lo stesso Grillo chiedendo un alto risarcimento. Il fondatore dei Cinque Stelle è dunque corso ai ripari. Da qui la decisione di cambiare.