Aumenta ancora secondo Index Research il distacco tra i “No” e “Sì” al referendum sulla riforma costituzionale del prossimo 4 dicembre. Secondo il nuovo sondaggio pubblicato ieri sera da Piazza Pulita il fronte dei contrari continua a crescere dello 0,2% rispetto alla settimana scorsa posizionandosi al 51,7% contro un calo dello stesso valore per quanto concerne i favorevoli alla riforma costituzionale (48,3%). Il distacco ad oggi è di circa 3,5 punti percentuali. Da notare il trend di costante crescita del fronte del “No” dallo scorso febbraio con un +13% che fa preoccupare, e non poco, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Dall’altra parte, da febbraio ad oggi, i favorevoli sono diminuiti specularmente del 13%. A pesare sul risultato finale, però, saranno quei 4 italiani su 10 che ad oggi dichiarano di non voler andare a votare e quel quarto dell’elettorato ancora “indeciso” sul “Sì” o sul “No”.
Per quanto riguarda la composizione dell’elettorato, i cittadini più fedeli sono quelli che votano Partito Democratico. Ben il 60% degli elettori dem infatti voterà “Sì” nonostante le quotidiane polemiche tra maggioranza e minoranza Pd, contro un 11% di “No” e soprattutto un 30% di indecisi (la percentuale più bassa tra gli incerti degli altri partiti). Gli elettori ancora insicuri si trovano soprattutto nella destra (41%) alla pari dei contrari (40%). E’ proprio per questo che Renzi sta cercando di conquistare più voti possibili in quel bacino, come ha annunciato una settimana fa in un’intervista al Foglio. “Questo referendum si vince a destra” aveva dichiarato il premier in quell’occasione. Caso diverso per l’elettorato a 5 stelle: quasi un grillino su due infatti voterà “No” alla riforma.
Referendum, le preoccupazioni degli italiani
Index ha tastato l’opinione degli italiani relativa alle conseguenze del risultato referendario. In caso di vittoria del “Sì”, e quindi di approvazione della riforma, agli italiani preoccupa soprattutto il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi (41,8%), poi “il futuro della nostra democrazia” (26,4%) e infine “il peggioramento della situazione del Paese” (12,6%). In caso di vittoria del “No”, a quasi un italiano su due preoccupa l’idea di un paese immobile e non riformabile (45,3%), il “caos” causato dalla caduta del governo (20,2%) e infine il “futuro del Paese” (13,4%).
Sondaggio Index, la fiducia nei Ministri
L’Istituto demoscopico che realizza sondaggi per il programma di Corrado Formigli ha anche rilevato la fiducia degli italiani nei confronti dei Ministri del governo, dei Sindaci e dei Presidenti di Regione. Per quanto riguarda i Ministri, Graziano Delrio può essere paragonato a Matteo Renzi. O quasi. Secondo il sondaggio Index Research pubblicato ieri sera da Piazza Pulita, il ministro del governo che riscuote maggior fiducia nell’elettorato è proprio il titolare del Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il distacco tra il premier e l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è di solo un punto (34-33%). Seguono a ruota, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (in netto calo rispetto al luglio, -4%), il Ministro dell’Interno Angelino Alfano (27%) e quello dell’Agricoltura Maurizio Martina (27%). All’ultimo gradino troviamo il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (16%).
Per quanto riguarda gli amministratori locali, i tre Sindaci più amati d’Italia sono Giorgio Gori (Bergamo, Pd), Paolo Perrone (Lecce, centrodestra) e Dario Nardella (Firenze, Pd). Il governatore che riscuote più fiducia invece è il dissidente Michele Emiliano (Puglia), poi Luca Zaia (Veneto) e Giovanni Toti (Liguria). Da notare come il primo governatore renziano che riscuote più fiducia lo troviamo solo al sesto posto, dove si colloca Maurizio Pittella (Basilicata).