Oggi Il Fatto Quotidiano è uscito con una prima pagina interamente dedicata al quesito del referendum costituzionale rivisto e modificato.
“Referendum, il quesito tradotto in italiano. Approvate il testo della legge costituzionale concernente l’abolizione delle elezioni per il Senato, che sarà composto da sindaci e consiglieri regionali nominati dai Consigli regionali, cioè dai partiti, all’insaputa degli elettori, e incaricati di legiferare in barba alla sovranità popolare sancita dall’articolo 1 della Costituzione?”.
Da tempo Il Fatto Quotidiano si è schierato per il No al referendum costituzionale. Il quesito rivisto e modificato è piaciuto a Paola Taverna, senatrice del Movimento 5 Stelle.
Referendum costituzionale, Taverna (M5S): “Quesito governo fuorviante”
“Il quesito tradotto in italiano pubblicato stamattina dal Fatto Quotidiano? E’ una giusta traduzione, quello è il quesito tradotto, quello che avrebbero dovuto scrivere. Invece hanno preferito scrivere una favoletta che mira esclusivamente ad avere un sì inconsapevole. Non mi aspetto che questo quesito cambi, ma mi aspetto che gli italiani non si facciano ulteriormente prendere in giro. Ormai Renzi è stato sgamato, di Renzi non ci si può fidare, e se non ti puoi fidare neanche della domanda la risposta è ovvia: no, e vai sul sicuro” ha detto Taverna in un’intervista al Fatto Quotidiano.
Secondo Taverna, il quesito realizzato dal governo è fuorviante. “Come quando vai dal medico per dimagrire. Renzi è come il medico che ti suggerisce di tagliarti un braccio per perdere peso. Perdereste dieci chili facendovi tagliare un braccio? Questi stanno facendo così: volete risparmiare 50 milioni di costi sulla politica? E la gente risponde sì, così da farsi togliere un pezzo di democrazia. Ma si può fare un ragionamento simile? Si può trattare così la cittadinanza? Mentendo poi, perché il referendum con quel quesito è una menzogna completa”.
Infine una battuta su un possibile faccia a faccia tra Grillo e Renzi sul referendum costituzionale. “Un faccia a faccia tra Renzi e Grillo? Non lo so, ma più che Grillo penso a un Di Battista o a un Morra o un Toninelli, che stanno dentro le commissioni”.