Sondaggi USA 2016: crolla la fiducia dei repubblicani in Trump
Dopo il video sessista, la fiducia dei repubblicani nei confronti di Donald Trump è in caduta libera. A dirlo è un sondaggio condotto da Gallup, che analizza il consenso dell’elettorato nei confronti dei due principali candidati alla Casa Bianca.
Il video diffuso dal Washington Post sembra aver fatto breccia nell’elettorato repubblicano. Secondo Gallup, l’indice di fiducia dei sostenitori GOP nei confronti del tycoon è sceso di ben 5 punti nel giro di pochi giorni, passando dal 69 al 64%. Contestualmente, è cresciuto di 3 punti – dal 30 al 33% – il fronte repubblicano contrario a Trump.
Mentre il consenso del miliardario newyorkese tra i repubblicani sembra sfaldarsi, Hillary Clinton sembra riuscire a ricompattare gradualmente l’elettorato democratico. Il suo indice di consenso tra i dem è infatti salito dall’81 all’84%, guadagnando così 3 punti in pochi giorni. Tuttavia, l’ex first lady registra un calo di fiducia tra gli elettori indipendenti, passando dal 35 al 32%, pur totalizzandone ben 6 in più rispetto al consenso registrato da Trump nella stessa porzione di elettorato, che è rimasto invariato al 26% nonostante la diffusione del video sessista.
Sondaggi USA 2016: Trump perde consensi (e anche il duello tv)
Tuttavia, a far pendere la bilancia a favore della Clinton, oltre al trend degli ultimi sondaggi elettorali, è anche il giudizio degli americani sui duelli tv che hanno visto protagonisti i due principali candidati alla Casa Bianca.
Dopo il parere quasi unanimemente favorevole alla Clinton relativo al primo faccia a faccia del 26 settembre, arriva anche il punto a favore registrato nel secondo scontro del 9 ottobre. Questo è quantomeno lo scenario dipinto da YouGov, che in un sondaggio ha evidenziato come il 47% degli intervistati consideri la Clinton la vera vincitrice del secondo dibattito, ben 5 punti in più rispetto a Trump.
Secondo il campione intervistato da YouGov, la Clinton si è rivelata la più preparata e positiva, nonché il candidato più “presidenziale”. Viceversa, Trump è risultato più evasivo, nonché il candidato che ha maggiormente interrotto la controparte.
Dinanzi a questi dati, non stupisce quindi che il giudizio sul dibattito ricalchi sostanzialmente anche le intenzioni di voto del campione intervistato. Infatti, il 48% di coloro che hanno dichiarato che si recheranno alle urne ha ammesso che voterà Clinton, un dato superiore di ben 6 punti al 42% registrato da Trump. Inoltre, il 6% degli intervistati ha dichiarato che la sua intenzione di voto dopo aver assistito al secondo dibattito tv. Un dato che influenza anche le previsioni sul voto, con la maggioranza degli intervistati (58%) che ritiene che – al di là delle proprie preferenze – il prossimo presidente sarà proprio Hillary Clinton.
Interessante è anche l’analisi della composizione del campione: sebbene il 41% degli intervistati si ritenga “democratico” – mentre il 31% “repubblicano” – la maggioranza relativa degli intervistati (38%) si autodefinisce “conservatrice”, un dato superiore rispetto alla fetta di “liberali” (31%) e “moderati” (29%).