A tre mesi dalla dipartita di Barack Obama dalla Casa Bianca, gli Stati Uniti rimangono oggi il Paese leader tra le potenze mondiali. A fotografarlo è un nuovo report dell’Istituto Gallup dal titolo “Rating World Leaders: 2016” basato su interviste telefoniche in più di 132 paesi in tutto il mondo. Sebbene il 61% degli americani avverte una mancanza di leadership del proprio paese (e questo spiega molto del “fenomeno Trump”), il mondo continua ad affidare agli Stati Uniti il ruolo di guida a livello globale. L’indice di gradimento mediano degli Usa oggi è del 45%, 4 punti meno rispetto al 49% del 2009, anno di insediamento di Barack Obama al 1600 di Pennsylvania Avenue.
Dopo gli Stati Uniti, Germania e Ue
Negli ultimi 8 anni, però, la leadership degli Stati Uniti non è sempre stata riconosciuta a livello mondiale. Basti pensare all’ultimo biennio della Presidenza Bush (2007-2008) che seguiva una pesante batosta elettorale per il Partito Repubblicano che, alle elezioni di midterm del 2006, perse il controllo sia della Camera dei Rappresentanti che del Senato. Nel 2008, anno della crisi finanziaria e del fallimento di Lehman Brothers, l’indice mediano di gradimento degli Stati Uniti era ai minimi storici (34%) superato da Germania (42%), Unione Europea (40%) e Cina (37%). Nel giro di un anno la situazione si era ribaltata con gli States di nuovo in cima a questa speciale classifica e solo nel 2011 e nel 2012 la leadership globale degli Usa è stata insidiata dalla Germania di Angela Merkel. Il Presidente Barack Obama oggi lascia un Paese considerato ancora leader a livello mondiale (indice mediano del 43%), nonostante l’avvicinamento della Germania (43%) e dell’Unione Europea (39%). Molto più staccate Cina (30%) e Russia (24%). Nonostante questi dati, oggi quasi un cittadino su tre non approva la leadership degli Stati Uniti a livello mondiale (la percentuale più alta dall’insediamento di Obama) con solo l’1% dei cittadini russi che non vede di buon occhio lo storico rivale. Per quanto riguarda l’Unione Europea, infine, sarà interessante vedere quali saranno le conseguenze della Brexit sul suo ruolo di leadership nel mondo.
“Make America Great Again”
Il tema della leadership mondiale degli Stati Uniti è entrato con forza anche nella campagna elettorale dell’ultimo anno. Tanto che il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, ha costruito attorno a questo concetto uno slogan elettorale di grande successo: “Make America Great Again”. L’accusa del magnate immobiliare nei confronti del Presidente Obama è quella di aver portato il paese ad essere dipendente, dal punto di vista economico e commerciale, dalle altre potenze globali. In politica estera, inoltre, Trump accusa Obama (e, di riflesso, Hillary Clinton) di aver “fondato” lo Stato Islamico a causa dell’interventismo americano in conflitti globali come quello iracheno o libico. Se Trump dovesse vincere le elezioni, così, tornerebbe di moda quell’isolazionismo americano già conosciuto durante gli anni Venti, quando alla Casa Bianca si insediarono consecutivamente ben tre Presidenti repubblicani.