Sposarsi tra cugini, un’usanza una volta diffusa in Italia. Dove? La mappa
Cavalli Sforza è forse il genetista più famoso al mondo, ha mappato le origini e gli incroci delle popolazioni, svelando da dove veniamo, e la complicatissima storia delle migrazioni umane.
Tra gli argomenti affrontati vi è anche quello della consanguineità, e su questo Cavalli Sforza ha preso in esame il suo Paese, l’Italia, in un libro degli anni ’60, mostrando dove l’abitudine di sposarsi tra consanguinei, tra cugini in particolare, perpetuando una minore diversificazione biologica, era più frequente.
La mappa conseguente alle sue indagini ci viene oggi riproposta da Vividmaps.
Sposarsi tra cugini, record in Sicilia
Era in Sicilia che si usava molto più che altrove, oltre il 40% dei casi, sposarsi con consanguinei. In generale però era un’usanza diffusa in tutto il Sud. Poco sotto infatti troviamo Calabria e Molise, sopra il 30% dei casi.
E poi Basilicata, Sardegna, Campania, in ogni caso sopra il 15%.
Erano invece Umbria e Friuli Venezia Giulia le regioni in cui il ricorso a questa pratica era minore, sotto il 5%.
Al Nord le regioni in cui più diffusamente ci si sposava tra cugini erano Lombardia e Liguria, ma su livelli certamente molto minori di quelli del meridione.
Cavalli Sforza era chiaramente cosciente dei rischi di una tale pratica, il suo obiettivo era limitarlo e spiegare la diffusione di alcune malattie genetiche.
Erano tempi in cui il matrimonio era quasi obbligatorio, a differenza degli anni attuali, quando appare decisamente in calo
Sicuramente una mappa attuale a 50 anni di distanza mostrerebbe dati molto diversi e la forte limitazione o scomparsa dei matrimoni tra parenti.